Se ne è andato Chris Cooper, guerriero in azzurro
13/03/2023 2 Minuti di lettura

Se ne è andato Chris Cooper, guerriero in azzurro

Il quarantaquattrenne lanciatore di Pittsburgh, due volte oro con la Nazionale Italiana, è stato stroncato da un attacco cardiaco. Le commosse parole dell’amico e coach dell’Italia Jack Santora.

La vita ha maniere particolari per lasciarti segni indelebili, magari nei momenti più coinvolgenti, quelli che ti accompagneranno per sempre, pietre miliari scolpite nella memoria dall’intensità delle emozioni che stai vivendo, trova il modo di scavare ancora più in profondità, infilandosi nella porta aperta che è il tuo cuore in quell’attimo preciso.

Ecco che allora può capitare che quando stai, ancora quasi incredulo, ammirando il compimento di un miracolo, non piovuto dal cielo, ma realizzato caparbiamente da un gruppo di uomini nei tanti piccoli miracoli che sono le singole azioni messe in atto in sincronismo perfetto, uno sconosciuto ti si avvicini gentilmente per suggerirti che, sicuramente “c’è anche Bill che, da lassù, sta festeggiando, insieme ai guerrieri azzurri sul campo." Intende ovviamente Bill Holmberg, ma non c’è bisogno di specificarlo, perché per tutti è ancora parte integrante e fondamentale di un progetto che, senza di lui, non sarebbe mai arrivato a questo punto.

È già tanto, ma non è tutto qui, perché fra i mille messaggi che arrivano in una notte di magia, ce n’è uno che non vorresti ricevere.

Proprio mentre l’Italia stava dipingendo sul campo dell’Intercontinentale di Taichung il suo capolavoro, Chris Cooper, uno di quei guerrieri che hanno vinto, perso, sofferto e festeggiato avvolti nella maglia azzurra è stato colpito da un fatale attacco di cuore.

Chris era nato a Pittsburgh il 31 ottobre del 1978 e, uscito dalla University of New Mexico, aveva passato qualche anno nelle minor di Cleveland e Mets, prima di arrivare in Italia, dove ha militato nel Montepaschi Grosseto dal 2008 al 2011, per trasferirsi poi per tre anni alla T&A San Marino e vincere le Italian Baseball Series 2012.

In azzurro, Chris è stato protagonista assoluto: con due World Baseball Classic (2009 e 2013) nel pedigree, ha firmato da partente la vittoria 11-3 nella finale dell’Europeo 2010 contro l’Olanda (6.0 IP, 2 ER, 1 BB, 8 SO) e si è ripetuto due anni dopo, rilevando Mariotti con 2 riprese da 1 valida, 0 basi ball e 2 strikeout, per il titolo continentale numero 10 della nostra Nazionale.

Chris era rimasto in contatto con tanti del nostro movimento, fra questi Jack Santora, coach azzurro al Classic 2023, che, con immenso dolore, lo ricorda così: “è tristemente ironico, siamo qui a rappresentare l’Italia e lui era così orgoglioso di essere parte di questo, amava questi momenti così tanto: poteva vestire questa casacca ogni giorno per due anni, dopo le nostre vittorie... è stato un grande per la Nazionale, e se guardi alla sua carriera, avrebbe meritato una chance in Grande Lega; non è successo, ma ovviamente non è importante, era semplicemente una grande persona; ora sono svuotato, devastato, senza parole. Ho parlato ogni giorno con Chris negli ultimi 5 anni, conosco la sua famiglia, i suoi bambini. Non l’ho sentito per 5 giorni qui da Taiwan e alle 3 del mattino ho ricevuto questo messaggio. È tutto quello che ho adesso.”

Alla famiglia e ai tantissimi amici di Chris, in Italia e nel mondo, il Presidente FIBS Andrea Marcon esprime le più sentite condoglianze a nome di tutto il movimento italiano.

da Taichung, Taiwan, Marco Landi

LA SCHEDA VITA DI CHRIS COOPER IN CAMPIONATO