Lou Polli, il re delle Minor Leagues
01/11/2011 4 Minuti di lettura

Lou Polli, il re delle Minor Leagues

di Davide BertonciniDopo la pubblicazione della pagina dedicata ai giocatori nati in Italia che sono arrivati alle Major Leagues, è il momento di dedicarci ad approfondire le informazioni raccolte nel processo di ricerca

di Davide Bertoncini

Dopo la pubblicazione della pagina dedicata ai giocatori nati in Italia che sono arrivati alle Major Leagues, è il momento di dedicarci ad approfondire le informazioni raccolte nel processo di ricerca. Tramite il sito della SABR (Society for american baseball research), abbiamo approfondito la sezione denominata Baseball biography project. Questa parte del sito si prefigge l'obiettivo di raccogliere biografie di giocatori o allenatori che abbiano giocato in Major League, privilegiando però l'aspetto umano e le storie curiose piuttosto che le statistiche ed i record.
In questo sito si trovano le biografie di due dei nostri pionieri, Julio Bonetti e Lou Polli.
Di seguito la traduzione e l'adattamento della biografia di Lou Americo Polli, raccontata da Tom Simon nel libro Green Mountain Boys of Summer: Vermonters in the Major Leagues 1882-1993.

Lou Polli fu uno dei più grandi lanciatori delle Minor leagues, la sua carriera si chiuse con un record di 263 vittorie e 226 sconfitte nel corso di 22 stagioni nelle quali realizzò ben 3 no-hit.
Polli arrivò tardi nel baseball professionistico e iniziò la sua carriera nei New York Yankees, da una parte ebbe la fortuna di giocare e conoscere giocatori come Lou Gehrig e Babe Ruth, ma se fosse stato ingaggiato da un'organizzazione meno forte probabilmente avrebbe giocato molto di più in Major League.
Polli fu rilasciato dagli Yankees nel 1932 e passò ai St. Louis Browns dove giocò per 12 anni nelle leghe minori, prima di una veloce apparizione in MLB con i New York Giants nel 1944, in Major League non vinse mai una partita.

Numerose fonti citarono Polli come nativo di Barre, Vermont, in verità Lou nacque il 9 Luglio 1901 a Baveno, un piccolo paese sul lago Maggiore vicino al confine con la Svizzera.
Il secondo nome "Americo" testimonia l'entusiasmo con il quale i genitori intrapresero la nuova vita oltreoceano.
All'inizio del secolo la forte necessità di tagliatori di pietra spinse le autorità del Vermont a richiedere l'immigrazione di operai italiani, ritenuti all'epoca i migliori del mondo.
Battista Polli, padre di Lou, emigrò in America e si stabilì a Barre all'epoca della nascita del figlio, la famiglia lo raggiunse pochi mesi dopo, attualmente uno dei nipoti di Lou vive ancora a Barre.
Dopo una breve parentesi alla Spaulding High School, Polli passò al Goddard Seminary che vantava una sezione sportiva migliore.
Durante una partita a football si infortunò e fu costretto a portare la stampelle per un breve periodo, da cui ereditò il soprannome di "Crip" (nomignolo usato per gli infermi).
Polli praticò sia basket che football, ma era il baseball lo sport dove eccelleva, in particolare per l'alto numero di strike out realizzati.
Un anno dopo la laurea a Goddard sposò Mary Catherine Smith, un matrimonio inusuale per l'epoca, in quanto fu il primo tra componenti della comunità italiana e scozzese, ma che durò quasi 70 anni.
Polli lavorava nelle miniere di granito durante la settimana e giocava a baseball nel weekend nelle leghe indipendenti locali, guadagnando circa 100 dollari a partita e risultando sempre uno dei migliori lanciatori del campionato.
Secondo gli storici il caso di , ed il fatto che Barre avesse un sindaco socialista influirono negativamente sulla carriera di Polli, ritardando il suo ingresso nel baseball organizzato.
Polli in ogni caso negò questa eventualità, lavorare durante la settimana e giocare nel weekend lo faceva semplicemente guadagnare di più che giocare in Minor League.
Nel 1927 arrivò comunque la chiamata, Ben Hauser, suo manager nella squadra di Old Town, diventò scout per gli Yankees e raccomandò Polli alla squadra di Nashua della New England League (all'epoca un AA).
Polli impressionò per il repertorio di lanci, curva, sinker, knuckleball e screwball e per la valocità della sua dritta che toccava le 90 miglia, a fine stagione firmò per gli Yankees.
Nella prima stagione in New York Penn League chiuse con un record di 18 vittorie, 109 strike out ed una ERA di 2.25.
Tra il 1928 ed il 1929 giocò nell'ultimo livello delle Minors, a ST. Paul, e gli Yankees lo invitarono allo spring training nel 1930, un'esperienza che Polli definì memorabile.
Polli conobbe molti giocatori che sarebbero entrati nella Hall of Fame, alla sera giocava a bridge con Bill Dickey e Lou Gehrig, e fece numerose partite a golf con Babe Ruth.
"Per parecchio tempo condivisi la camera con Tony Lazzeri, russava talmente forte da non farmi dormire, gli davo dei colpi sul braccio per farlo smettere ma poi ricominciava sempre ..."
"Babe Ruth era un casinista ma mi piaceva, era sempre gentile con me, insieme facevamo tiro al piattello e giocavamo a golf, scommettevamo un quarto di dollaro a buca, lui puttava talmente male che gli ho preso un sacco di soldi!" dichiarò Lou sulla sua permanenza.
"Purtroppo eravamo in 26 a lottare per un posto, la scelta finale fu tra me e Lefty Gomez, lui era 7 anni più giovane, secondo voi chi fu promosso ?"
Polli fu assegnato a Louisville, la stagione però andò male (8-13 e 5,82 come ERA) e gli Yankees lo rilasciarono, la stagione successiva arrivò il riscatto con i Milwaukee Brewers (Minor League) e grazie ad un record di 21-15 ottenne la chiamata in grande lega dei St. Louis Browns, debuttò il 18 aprile 1932 lanciando un inning nella partita persa contro i Detroit Tigers.
Polli rimase tutta la stagione con i Browns ma giocò poco, impiegato solo in 5 partite per un totale di 7 riprese.
"La squadra non era un granchè, c'erano forse 6 ottimi giocatori ma il resto era da doppio A, a parte Goose Goslin, lui era veramente un grande, come giocatore e come uomo, firmava sempre gli autografi e parlava con tutti per ore." dichiarò Polli relativamente a quell'esperienza.
Lou chiese di tornare a Milwaukee e vi rimase tre anni assieme alla famiglia, il giorno da ricordare fu il 7 settembre 1935, il pitcher degli avversari era Lou Fette, suo ex compagno di squadra a Saint Paul, Polli disse a Fette anni prima che avrebbe lanciato una no-hit il giorno in cui si fossero affrontati da avversari ... e così avvenne.
Nel 1936 passò ai Montreal Royals con i quali realizzò la sua seconda no-hit, ma il suo carattere gli costò la permanenza in Canada.
"Feci una buona stagione e loro mi promisero un bonus, ma alla fine non vollero pagarmi, così andai negli uffici a discutere con i tre "francesi" che guidavano la società, alla fine li insultai e mi dissero che non avrei mai più giocato a Montreal ... mi spedirono a Chattanooga".
Polli rimase al sud nelle successive cinque stagione passando da Chattanooga a Knoxville fino a Jacksonville, nel 1944 il 43enne Polli giocò la stagione tra le file del Jersey City, la miglior ERA della International League, 1.84 , gli valse la seconda chiamata in grande lega.
Polli lanciò 36 inning in 19 partite con i New York Giants ottenendo un record di 0-2, 3 salvezze e 4.54 di ERA, ma a suo dire il manager Mel Ott era scarso e gli preferiva il compagno di squadra Ace Adams.
Addirittura una volta Ott lo mandò in campo senza farlo scaldare, e la seconda sconfitta di Polli fu causata proprio da un errore del suo allenatore scese occasionalmente in campo come terza base.
Nel 1945 Crip tornò a Jersey City per finire la carriera, ma il destino si scagliò contro la sua famiglia, la figlia maggiore Mary contrasse la tubercolosi ed il giorno prima dell'ultima partita Polli apprese dai medici che non c'erano più speranze di guarigione.
Gli avversari erano i Newark Bears (organizzazione Yankees) ritenuti dagli storici una delle migliori squadre dell'epoca, Polli volle scendere in campo lo stesso e lanciò la partita della vita, no-hit contro una squadra che veniva da 14 vittorie consecutive, i compagni informati della situazione, giocarono tutti per lui e la partita finì 11-0.
Mary morì il 5 novembre 1945 all'ospedale di Saranac Lake (New York) e Crip terminò la sua carriera nel mondo professionistico.
Dopo il ritiro Crip tornò a Barre e lavorò fino ad 80 anni per la locale agenzia delle entrate, anche se tornava sovente a dare una mano anche dopo il pensionamento.
Fu coinvolto ovviamente nel programma di sviluppo del baseball giovanile dell'area e continuò a fare sport e tenersi attivo, tifoso degli Yankees, era considerato all'epoca il miglior giocatore di bridge del Vermont.
"Crip" Polli morì il 19 Dicembre 2000 all'età di 99 anni, all'epoca della morte era il più vecchio giocatore MLB vivente.