“Lo sport insegna a lasciarsi alle spalle gli errori”
10/12/2021 2 Minuti di lettura

“Lo sport insegna a lasciarsi alle spalle gli errori”

A colloquio con la Dottoressa Rosella Santoro, Direttrice del carcere di Rebibbia, dove è stato attivato il progetto ‘Ritorno a casa base’ della FIBS

Incontriamo la Direttrice della Casa Circondariale “Raffaele Finotti” di Rebibbia con la consapevolezza che, se c’è una disciplina che insegna a venire a patti con i propri errori e a lasciarli alle spalle per andare avanti nella partita, questa è proprio il baseball.

Dottoressa Santoro, come si inquadra lo sport nel programma di reinserimento di Rebibbia?

“Lo sport, come diverse altre attività complementari, fa parte del trattamento previsto dall’Ordinamento Giudiziario, perché aiuta la persona reclusa a sentirsi non completamente fuori dalla realtà sociale. Proponiamo diverse offerte: lavoro, scuola di ogni ordine e grado, corsi professionali, università, per gli stranieri corsi di alfabetizzazione di lingua italiana e fondamentale è lo sport, perché rappresenta una forma sana di competizione e porta naturalmente alla creazione dello spirito di squadra. Io non lo conoscevo, il baseball, ma ho visto come presenti fra gli aspetti fondamentali proprio il concetto di collaborazione e spirito di squadra, per questo ho accolto molto favorevolmente la proposta della Federazione. Fra l’altro il rilascio da parte della FIBS di una certificazione costituisce un elemento molto importante dal punto di vista formativo, perché dimostra una volontà di partecipazione da parte della persona reclusa che è fondamentale in prospettiva di reinserimento.”

Fra l’altro nel Baseball5, e in genere nel baseball/softball, l’obiettivo ultimo, ovvero il punto, lo consegue il giocatore attraverso il ‘ritorno a casa’ che in questo caso ha un significato simbolico ancora più forte.

“Ho visto un coinvolgimento immediato, anche se la disciplina è molto recente, è nata nel 2017 ho letto, ma ci sono dei reclusi, di origine sudamericana, che qualche contatto lo avevano già avuto e saranno loro a promuovere ulteriormente il coinvolgimento. Mi è stato già chiesto di aggiungere al progetto un ulteriore reparto e da gennaio inizieremo l’attività anche lì. Vorrei portarlo in tutti i reparti, in modo che si possa arrivare a un campionato interno. I primi riscontri sono insomma estremamente positivi.”

Va detto che lo sono anche da parte dei nostri tecnici. Non si entra in questo ambiente a cuor leggero, ma le titubanze iniziali si sono subito trasformate in divertimento e passione anche per loro.

“Lo so bene che succede così, lo avevo detto subito: quando un detenuto sceglie e inizia un percorso, sia esso professionale, culturale o sportivo, ci mette più impegno delle persone di fuori, forse per dimostrare agli altri e a sé stesso di avere superato il proprio errore, di averlo lasciato alle spalle. Loro sanno che le persone che vengono da fuori lo fanno esclusivamente con la volontà di aiutarli e quindi danno il massimo. La chiave è la spontaneità e il rapporto si crea subito.”

Fra l’altro la novità della disciplina in qualche modo fa partire tutti alla pari, senza una specializzazione o un’abilità pregressa e un interscambio completo dei ruoli, compreso quello arbitrale. Si può prevedere una continuità del programma che vada oltre al ciclo di quest’anno?

“Assolutamente sì, abbiamo già avuto richieste in questo senso, già dopo i primissimi appuntamenti. Per noi è una grande soddisfazione.”

La pausa mondiale causata dal Covid ha rallentato anche l’avvio di un’attività agonistica strutturata del Baseball5 e potrebbe quindi darsi che la vostra realtà si possa trovare più avanti rispetto ad altre, quando sarà il momento di partire: sarebbe possibile, un domani, che la ‘squadra Rebibbia’ possa partecipare a un campionato vero e proprio?

“Perché no? Sono esperienze già avviate altrove, mi viene in mente, ad esempio, la squadra di rugby a Bologna (Giallo Dozza, ndr). Se ci sarà la possibilità, la considereremo senz’altro.”

Intervista raccolta da Marco Landi

foto di repertorio by WBSC