Non si può certo dire che l’Italia abbia avuto paura di non farcela ma, quando al primo inning della partita mattutina la Svezia è andata subito in vantaggio 2-0 e le azzurrine non sono state capaci di ribaltare immediatamente il risultato, c’è stato un momento in cui non tutto sembrava girare per il verso giusto. Le svedesi sono state capaci di andare avanti con un singolo a basi piene di Elin Eklund, dopo un inizio un po’ incerto di Sarah Bortolotti, caratterizzato soprattutto da qualche ball di troppo e un fallo di pedana, che ha consentito alle scandinave di avere corridori in posizione punto. Al cambio campo Italia produttiva con Elena Cavaglieri spinta a casa da un triplo di Chiara Bolognini. Le azzurrine non riescono a riequilibrare subito. Anzi, è la Svezia che allunga con un triplo di Frida Esters, nel corso della parte alta della seconda ripresa.
Il secondo attacco dell’Italia è quello della svolta. Fa tutto
la batteria svedese, che prima riempie le basi con 3 basi ball e poi le svuota
con 2 lanci pazzi e una palla mancata: 3 punti a casa, sorpasso e da quel
momento partita in discesa, quasi risolta. Con la tensione abbassata l’Italia
torna a fare l’Italia e comincia a produrre anche nel box, tanto che nel terzo
attacco con 2 valide e una volata di sacrificio, ma anche ben 7 basi ball
(in totale saranno 12 le basi gratuite concesse dalle 3 lanciatrici svedesi),
arrivano gli 8 punti che cambiano l’inerzia del match.
Nel frattempo Andrea Longagnani dà una ripresa in
pedana anche a Beatrice Nannetti e Linda Rampoldi, che chiudono
il loro compito con due ottime apparizioni e, al quarto, le azzurrine mettono il
decimo punto di differenza che vale la sospensione della partita con la
vittoria 13-3 grazie alla scivolata a casa base di Alessandra Mavilla
sull’eliminazione in diamante di Elena Cavaglieri.
IL
TABELLINO DI ITALIA-SVEZIA
RIGUARDA
ITALIA-SVEZIA
In serata tutto è stato ancora più complicato, soprattutto in
avvio di gara. Poi la vittoria è arrivata 12-7, anche se la Germania,
alla fine, è riuscita a non capitolare prima del limite e quindi ha costretto
le azzurrine a rimanere in campo oltre 3 ore. La scelta dello staff azzurro per
la pedana era caduta su Marianna Zumerle (sarà lei alla fine la
lanciatrice vincente, perché risalita in corsa a completare il lavoro), ma al
suo buon avvio non ha fatto da corollario un altrettanto buon avvio della
difesa, tanto che manager Longagnani è stato costretto a operare subito un
rilievo con Beatrice Nannetti, ma l’Italia si è subito trovata sotto
3-0.
Completata la rimonta nella parte bassa della seconda
ripresa con un productive-out di Sarah Bortolotti, le azzurrine si sono
portate in vantaggio al terzo con un singolo a basi piene di Martina Colonna,
al quale è seguito anche un errore della difesa tedesca. Raddrizzata la
partita, nonostante la Germania sia sempre stata in lotta, sembrava che l’Italia
potesse aver portato l’inerzia dalla propria parte, invece al quinto inning
anche Nannetti si è trovata in difficoltà e le tedesche con due singoli
consecutivi, di cui uno a basi piene, si sono riportate avanti 7-5. È stato
quello il momento per lo staff azzurro di riproporre in pedana Marianna Zumerle:
la sua seconda fase di partita è stata tecnicamente valida come la prima, ma decisamente
più fortunata e con la contestuale sveglia dell’attacco l’Italia ha
confezionato la vittoria. I punti (ben 6 al quinto e uno al sesto) per fissare
il risultato finale sono arrivati partendo da uno strepitoso, quanto lungo,
inaspettato e festeggiatissimo fuoricampo da tre punti di Sarah Bortolotti.
È stata quella la scintilla che ha dato la consapevolezza alla squadra di poter
smettere di soffrire la tenacia delle tedesche e portare a casa la partita.
IL
TABELLINO DI ITALIA GERMANIA
RIGUARDA
ITALIA-GERMANIA
da Praga, Repubblica Ceca, Michele Gallerani
In copertina Marianna Zumerle in pedana contro la Germania (MG#19)