Italia Softball conquista il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020
27/07/2019 2 Minuti di lettura

Italia Softball conquista il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020

Anche l'ultimo tassello del puzzle va al suo posto e l'Italia di Enrico Obletter stacca il biglietto per le Olimpiadi di Tokyo 2020 battendo la Gran Bretagna (5-0) nella sfida decisiva andata in scena ad Utrecht

Anche l'ultimo tassello del puzzle va al suo posto e l'Italia di Enrico Obletter stacca il biglietto per le Olimpiadi di Tokyo 2020 battendo la Gran Bretagna (5-0) nella sfida decisiva andata in scena ad Utrecht. Le azzurre concludono il loro cammino trasformando in realtà il sogno a cinque cerchi e questa avventura non poteva avere un epilogo differente perché, una volta di più, a 3 settimane esatte dalla vittoria dell'Europeo di Ostrava, Piancastelli e compagne hanno dimostrato di essere la squadra più forte.

In terra olandese forse non si è vista la stessa Italia dominatrice e che ha fatto divertire a suon di fuoricampo nella massima manifestazione continentale, ma si è toccato da vicino la forza di un gruppo che aveva voglia di credere ad un sogno e che nei momenti cruciali ha sempre risposto presente.
La vittoria odierna sulla Gran Bretagna scrive una pagina importante del softball azzurro che tornerà a respirare l'aria olimpica a distanza di 16 anni Una partita da 13 strikeout per Greta Cecchetti (EzR-NADOC)dall'ultima volta (Atene 2004) e per la partecipazione numero 3 della sua storia (che comprende anche Sydney 2000).

Proprio come contro l’Olanda, quando la palla diventa pesante e la mazza difficile da girare per la pressione della posta in palio, le azzurre non tremano e contro la Gran Bretagna tirano fuori la partita perfetta. Perfetta nel box, dove mettono subito pressione alla lanciatrice partente britannica Georgina Corrick che già alla prima ripresa capitola e vede l’Italia prendere la strada verso Tokyo. Perfetta in pedana di lancio, dove Greta Cecchetti reagisce alle difficoltà di 24 ore prima sfoderando una prestazione da dominatrice dove quasi la metà degli out britannici arrivano sui suoi lanci, 13 strikeout. Perfetta in difesa, perché le azzurre quando vengono chiamate in causa spolverano giocate precise, sicure e con una naturalezza invidiabile. Nasce su queste basi la vittoria dell’Italia che esce dall’Olympic Qualifier da imbattuta, portando a casa tutte e 5 le “finali”, così come le ha sempre chiamate il manager azzurro Enrico Obletter, giocate in terra olandese. E nemmeno l’infortunio di Amanda Fama, L'urlo di Emily Carosone dopo aver siglato il punto del 2-0 (EzR-NADOC)colonna azzurra sia in difesa che nel box, poco dopo la metà della partita, riesce a fermare una squadra che reagisce all’episodio negativo incrementando il proprio vantaggio e affossando definitivamente la Gran Bretagna. Come vuole la proprietà commutativa, cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. La guida tecnica azzurra rivoluziona parte del diamante, chiede a Ilaria Cacciamani, reduce dalla vittoria sull'Olanda come lanciatrice, di giocare in campo esterno e le britanniche continuano a restare al palo.

Nella sfida decisiva, tanto attesa, ma anche tanto delicata per il traguardo in palio, l’Italia illude la Gran Bretagna che apre la gara con la valida del suo leadoff Sydney Brown. Illude perché in realtà la squadra britannica non andrà mai oltre la seconda base. Invece le azzurre partono con il piede La squadra azzurra con il cartellone giusto e mettono in chiaro che il pass per Tokyo 2020 viaggerà verso l’Italia. Fama, dopo essere stata colpita, corre a casa sulla valida a destra di Piancastelli e scivola in maniera molto dura sul catcher avversario, reo di trovarsi con il piede sul piatto pur non avendo la palla in mano. La corsa azzurra continua e quando il seconda base britannico Meyers sbaglia nel tentativo di chiudere un doppio gioco difensivo, Carosone sigla il raddoppio. La strada verso il Giappone si fa sempre più in discesa al terzo quando i doppi di Carosone e Ricchi portano il terzo punto. L’ultimo acuto è della quarta ripresa dove con 3 valide ed un errore della difesa britannica l’Italia fissa quello che sarà il punteggio finale (5-0). E miglior chiusura non ci poteva essere con Moore che al settimo gira a vuoto per lo strikeout che chiude i conti e fa volare l’Italia in Giappone.

da Utrecht (Olanda), Fabio Ferrini