Intervista con Alberto Mineo dopo il suo primo spring training con i Chicago Cubs
29/03/2011 2 Minuti di lettura

Intervista con Alberto Mineo dopo il suo primo spring training con i Chicago Cubs

Incontriamo Alberto Mineo al termine di una seduta di allenamento che ha effettuato con i suoi ex compagni di squadra dei New Black Panthers e fresco reduce dal suo primo spring training con  i Cubs di Chicago

Alberto Mineo con Alessandro MaestriIncontriamo Alberto Mineo al termine di una seduta di allenamento che ha effettuato con i suoi ex compagni di squadra dei New Black Panthers e fresco reduce dal suo primo spring training con  i Cubs di Chicago.

Allora Alberto, quali sono le tue considerazioni sul mondo dei professionisti? "Bellissime, una bellissima sensazione ed esperienza. In America il baseball è veramente lo sport nazionale e lo si capisce dalla cura e all'attenzione che viene data a tutti i particolari".
Come sei stato accolto all'interno della squadra? "Mi sono inserto molto bene e tutti mi hanno aiutato fin dal primo giorno sia con la lingua, per altro mi dicono che il mio inglese sia già di buon livello, quanto con il coinvolgimento in tutte le attività quotidiane".

Da quanto abbiamo letto sul sito dei Cubs sei il più giovane della squadra, questo ti ha in qualche modo penalizzato? "Direi proprio di no. Direi che il mio livello di gioco non ha sfigurato nei confronti degli altri giocatori seppur il più giovane di loro abbia tre ani più di me mentre il più vecchio ben undici. Ho ricevuto i complimenti da parte degli allenatori per il mio giro di mazza".

Ci spieghi come si svolgeva una tua giornata tipo, hai avuto qualche contatto con i giocatori della major? "La mattina ci svegliavamo alle 5.40, per me un abitudine in quanto anche in accademia abbiamo la svegliato allo stesso orario, dopo un'abbondante colazione all'americana con il pullman ci trasferivamo nella zona sportiva dove dopo una seduta di allenamento ci trasferivamo sui campi da gioco e li rimanevamo fino al primo pomeriggio. Per quanto riguarda i contatti con i giocatori della Major gli unici che ho avuto sono stati quelli con Alex Liddi e Alessandro Maestri, con quest'ultimo dividevo anche la camera. Per il resto ho visto solo una partita di Spring Training nel corso del mio ultimo giorno di permanenza negli States".
A proposito di Liddi e Maestri, ti hanno dato qualche consiglio su come affrontare questa tua avventura? "Maestri, con il quale ho trascorso più tempo assieme, mi ha consigliato di rispettare gli aspetti comportamentali e gli orari cosa alla quale gli americani tengono molto ed inoltre mi ha spronato a sfruttare tutte le occasioni per dimostrare le mie doti tecniche".

Alberto, quali sono ora gli impegni che ti attendono? "Il 21 giugno partirò per l'Australia, dove disputerò la Summer League fino a fine agosto. Successivamente, in ottobre, sarò negli Stati Uniti, in Arizona, per disputare la Instructional League con la squadra di Peoria. Poi il rientro in Italia per ultimare gli studi e poi definitivamente oltre oceano".

Partirai per l'Australia dovendo lottare per un posto da titolare, visto che nel roster siete tre ricevitori? "Da quanto ho potuto vedere, credo che tutti dovremo lavorare per il posto da titolare. Quindi, anche se non da subito, mi aspetto di poter giocare un buon numero di partite".

Da quanto ci ha dichiarato, Alberto appare determinato a voler vivere questa importante opportunità da protagonista e a noi non rimane che augurargli le più grosse fortune per una splendida carriera, ricordandogli il nostro orgoglio nel saperlo rappresentare l'Italia (e il Friuli Venezia Giulia) in particolare in un contesto così importante.