16/05/2018 3 Minuti di lettura

Il nuovo progetto Accademia

Il Consiglio Federale tenutosi a Roma sabato 12 maggio ha varato la nuova formula dell’Accademia FIBS e ci addentriamo nell’analisi della riforma ascoltando i dettagli da chi ha lavorato a questo programma: Mario Raciti, coordinatore del progetto, e il Consigliere Federale Marco Mannucci

Il Consiglio Federale tenutosi a Roma sabato 12 maggio ha varato la nuova formula dell’Accademia FIBS e ci addentriamo nell’analisi della riforma ascoltando i I campi di baseballe  softball del CPO Giulio Onesti dell'Acquacetosa a Romadettagli da chi ha lavorato a questo programma: Mario Raciti, coordinatore del progetto, e il Consigliere Federale Marco Mannucci.

Mario Raciti, è stato approvato un progetto suddiviso in più stadi, quali sono i collegamenti tra i differenti livelli di intervento? “È stato strutturato un percorso progressivo per la formazione dei giocatori italiani, rivolto alle eccellenze tecniche giovanili che rappresentano i campioni di domani. Abbiamo raccolto l’esperienza maturata in 14 anni di Accademia per far compiere un passo in avanti a un progetto che riteniamo valido e che vogliamo portare alla sua seconda giovinezza. Partiremo dal territorio, con l’apertura di quattro nuove Accademie Regionali, che si aggiungono a quella del Piemonte, che avranno il compito di ricercare il talento in ragazzi principalmente dai 13 ai 16 anni e sviluppare il loro potenziale per prepararli ad affrontare, negli anni successivi, il livello superiore che è l’Accademia Nazionale.”

A Roma… “Questo progetto non può essere realizzato in impianti di secondo livello. Ci affidiamo ai CentriMario Raciti di Preparazione Olimpica del CONI come è sempre stato fatto. Tirrenia è stata la sede dell’Accademia FIBS per 14 anni, e la scelta del ‘Giulio Onesti’ di Roma è data dalla logistica premiante, dai maggiori servizi che offre la capitale, dalla visibilità che inevitabilmente ne deriva anche a livello internazionale. Soprattutto, essere a 2 chilometri dalla sede della Federazione garantisce un maggiore supporto ai ragazzi.”

E l’apice del progetto? “Si tratta di fornire ai top player la possibilità di approfondire la formazione negli Stati Uniti. Il Consiglio Federale ha preventivato di stanziare 150.000 euro dal budget 2019 per garantire il supporto economico necessario ai 6 migliori prospetti italiani per compiere il percorso più adatto al proprio profilo personale: si tratterà quindi di fare esperienza in college o accademie qualificate con specifici programmi di pitching.”

Con il consigliere Marco Mannucci ci addentriamo nella parte più prettamente strategica: quali sono i presupposti per questo nuovo corso e quale l’obiettivo prefisso? “Il progetto Accademia lo sostengo da sempre, ma per elaborare questa implementazione, assieme a Raciti e ai vicepresidenti De Robbio e Mignola, siamo partiti dall’analisi dei numeri, che sono meno romantici, ma indubbiamenMarco Mannuccite più concreti rispetto alle opinioni che personalmente possiamo avere. Siamo andati a esaminare il livello di gioco che gli accademisti hanno raggiunto dopo la loro esperienza in Accademia, abbiamo fissato dei parametri per la restituzione positiva - essere entrati in pianta stabile nel massimo campionato, e negativa - non aver mai raggiunto 1 turno alla battuta o 1 inning lanciato in quel contesto. Raccolte le schede-vita sportive di ogni accademista, dal 2004 al 2017, abbiamo analizzato il variare dei risultati nel tempo. Da queste analisi emerge che il progetto è stato maggiormente produttivo nei primi 5 anni rispetto a quelli successivi, maggiormente efficace per i ricevitori e position player rispetto ai lanciatori, e che l’età dei partecipanti è direttamente proporzionale ai risultati positivi raggiunti. Sulla scorta di questa analisi, nasce la proposta tecnica di rilancio: a partire da ottobre questa proposta coinvolgerà globalmente 85 ragazzi: 10 (di cui 6 lanciatori) a Roma in Accademia Nazionale, numero che garantisce una maggiore accuratezza dell’intervento, e 15 per ognuna delle 5 regionali, affidando lo sviluppo tecnico ai programmi di Gilberto Gerali e John Cortese.”

Le Accademie Regionali come incubatori di prospetti, quindi, ma anche come momento di approccio alle successive esperienze. “Come laboratori di ricerca del talento, soprattutto. Mi è capitato sovente, negli ultimi 6 anni, di riflettere sulla funzione dell’Accademia Regionale e dal confronto che ho avuto con diversi interlocutori è emersa una visione totalmente lucida a riguardo: le Selezioni Regionali lavorano sul ‘qui-ed-ora’, selezionando gli atleti che sono più forti nell’immediato, l’Accademia Regionale ha un compito differente, quello di andare a individuare il potenziale di un atleta che oggi potrebbe anche essere meno competitivo di suoi pari età, ma essere un prospetto maggiormente interessante sul lungo periodo.”

Quali sono le motivazioni che hanno portato a individuare le Regioni coinvolte? “È una scelta strategica: se si guarda un’immaginaria cartina nazionale del baseball appare evidente come la maggior parte dei club e quindi dei giocatori risieda in province ben definite. Parma, Bologna, Rimini, Nettuno hanno un’altissima cultura della nostra disciplina, che rappresenta e si traduce in numero e qualità di tecnici che distacca largamente tutte le altre province nazionali e quindi garantisce ai propri atleti una formazione di qualità. Noi siamo convinti che questo tipo di progetto possa maggiormente fare la differenza se applicato invece a Regioni che questa qualità la ricercano, quindi Piemonte, Veneto, Toscana, Marche e Sicilia. Abbiamo il compito di rendere competitivo tutto il territorio nazionale, non dimentichiamolo. Come gruppo dirigente non siamo abituati a fare dei proclami, ma stiamo lavorando per arrivare a trovare i fondi per avviare ulteriori sedi regionali e raggiungere così la completezza di questo progetto entro questo mandato.”

di Marco Landi