Il Lou Gehrig Day richiama l’attenzione sulla lotta alla SLA attraverso la figura del grande Cavallo di Ferro
02/06/2022 2 Minuti di lettura

Il Lou Gehrig Day richiama l’attenzione sulla lotta alla SLA attraverso la figura del grande Cavallo di Ferro

Il 2 giugno è la data scelta dalla Major League Baseball per onorare la memoria di Lou Gehrig. Abbiamo chiesto a Mario Mascitelli, che lo interpreta a teatro, un pensiero sul grande prima base degli Yankees di inizio secolo scorso diventato simbolo della dedizione alla squadra, ma anche della lotta a quella terribile malattia che è la SLA.

La FIBS, come è noto, è vicina alla Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica da molti anni e questo cammino congiunto, in tante occasioni, si è espresso attraverso l’opera di Mario Mascitelli, giocatore, tecnico di baseball, attore, regista, direttore del Teatro del Cerchio di Parma e autore, che nella sua piéce L’Ultima Partita di Gehrig racconta la vicenda sportiva, ma soprattutto umana, raggiungendo con l’efficacia della parola, dei gesti e soprattutto dell’emozione chi si ferma ad ascoltarlo, incarnando quella missione che la Federazione si è prefissa nel supportare AISLA, ovvero raccogliere l’attenzione e toccare le menti e i cuori di chi non ha ancora la percezione di cosa sia vivere e convivere con la SLA, che si tratti del malato o di coloro che gli vogliono bene.

La SLA imprigiona la mente in una macchina, quella del proprio corpo, che progressivamente non risponde più ai comandi.

Lou/Mario dice, a un certo punto, sul palco: “Il dottore mi ha detto che il mio corpo è come un grande edificio nel quale il custode spegne, a una a una, tutte le luci, finché rimane solo il buio.”

AISLA non si ferma mai nella sua opera di sensibilizzazione e raccolta di fondi a supporto della ricerca contro la malattia e delle famiglie che ne sono colpite e siamo certi che anche il mondo del baseball/softball italiano continuerà a dare il suo apporto.

Oggi, nel secondo Lou Gehrig Day, vogliamo condividere la figura del Cavallo di Ferro attraverso le parole di chi, così profondamente, sa indossarne la pelle per noi.

Marco Landi

The Iron Horse

Quand’ero piccolo, mio papà mi portava in stazione a guardare i treni. Li adoravo. Vedere quegli enormi giganti di ferro stridere sulle rotaie, fermarsi, ripartire, correre come il vento su binari che non si incontrano mai.

Avrei voluto nascere in un’altra epoca e in un’altra nazione per poter vedere un altro “cavallo di ferro” come chiamavano il treno i nativi americani. Sto parlando di Lou, Lou Gehrig.

Amo il baseball da tutta una vita, ho giocato per tutta la mia giovinezza e poi sono passato ad allenarlo. Al tempo stesso, ho iniziato la mia carriera come attore e non potevo, a un certo punto della mia vita, non immaginare di mettere in scena uno spettacolo che parlasse di baseball. Ecco allora, che è nato lo spettacolo “L’ultima partita” che racconta la storia di Lou. Per me è stato un modo per “incontrare” il grande personaggio della storia del baseball e di rendergli omaggio. Dopo anni di repliche, Lou è sempre di più dentro di me. Presto il mio corpo per dargli voce e movimento e per raccontare al mondo la sua storia. A chiunque veda il mio spettacolo il messaggio è sempre lo stesso: “Avrei voluto conoscerlo o almeno vederlo giocare”. Proprio come un bambino che guarda i treni in stazione…

Mario Mascitelli

AISLA
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