Il discorso del Presidente federale Andrea Marcon alla CON-X 2024 di Rimini
27/01/2024 3 Minuti di lettura

Il discorso del Presidente federale Andrea Marcon alla CON-X 2024 di Rimini

Nella cornice della Sala dell’Anfiteatro del Palacongressi di Rimini è andata in scena la plenaria della CON-X 2024, l’ultima del secondo quadriennio di Presidenza di Andrea Marcon. C’era tanta attesa proprio di conoscere le intenzioni del Presidente uscente su una sua eventuale nuova candidatura, dubbio che ha sbrogliato nel finale del suo discorso: “Se vorrete, io sarò con voi anche nei prossimi quattro anni”

Il tema del cambiamento è stato centrale della prima fase del discorso. La riforma dello sport, in primis: “Il cambiamento è un’occasione che possiamo, e dobbiamo, mettere a frutto. La FIBS di suo ci ha messo un impegno notevole per darvi tutte le nozioni e le possibilità che alleggeriscano del peso delle novità che sono arrivate e quello che avete visto oggi. Le opportunità non sono solo quelle di poter ingaggiare più facilmente i giocatori delle altre squadre perché non esiste più il vincolo, ma anche quelle di mettere ordine in rapporti con le persone che fanno vivere le nostre società accrescendone così la professionalità”.

Ci si sposta poi sugli obiettivi: la Coppa del Mondo di softball, che per la prima volta nella storia assegnerà le proprie medaglie in Italia, e il rientro di baseball e softball nel programma olimpico per Los Angeles 2028. “Ho già avuto modo di ringraziare e congratularmi con Riccardo Fraccari e la WBSC per questo risultato e per tutto lo sforzo che la Federazione Internazionale ha compiuto per ottenerlo. Ora tocca a noi, come Italia, dare tutto per conquistare quella qualificazione per i Giochi che rimane il traguardo più alto, il sogno più bello, per tutti gli atleti”.

Per raggiungere questo obiettivo Marcon ha annunciato il via di Club Italia LA28, “un percorso di individuazione, cura e sviluppo del talento dei ragazzi e delle ragazze che saranno chiamati fra 4 anni a conquistare sul campo il sogno olimpico. Sarà un percorso davvero impegnativo e sarà compito di tutti noi, Federazione, club, singoli, camminare con loro e supportarli in sinergia, comunicare e coordinarci per agevolare il loro lavoro”. Questo si somma al lavoro per riaprire l’Accademia Nazionale con l’inizio del prossimo anno scolastico, per creare le migliori condizioni per la qualificazione olimpica.

Altra novità sono i lavori per un impianto che possa diventare la casa del batti e corri italiano: “Abbiamo davvero lavorato molto, trovando amici e partner importantissimi, che hanno lungo la strada iniziato a coinvolgerne altri, mettendo a disposizione il loro nome, la loro credibilità per avviare il processo che porterà alla nascita di un complesso sportivo d’eccellenza per il baseball e il softball in Italia, precisamente a Roma, che potremo davvero chiamare la nostra casa, una casa aperta a tutta l’Europa e non solo”. In questa circostanza il Presidente ha ringraziato il manager della Nazionale di baseball Mike Piazza per la sua dedizione verso questa impresa.

Un commovente applauso ha invaso l’anfiteatro riminese nel momento in cui Marcon ha ricordato Dimes Gamberini e Nadia Conti, recentemente scomparsi.

Prosegue Marcon: “Eravamo 18.027 (di cui 11.990 atleti) nel 2020, siamo, dati al 31 dicembre 2023, 21.220 (di cui 14.887 atleti) oggi. Numeri ancora piccoli, ma reali e trasparenti, nel rispetto di quanto, giorno per giorno, mettiamo in pratica nelle nostre società, numeri che cresceranno grazie alla serietà dei nostri progetti, nelle scuole, sul campo, anche nelle proposte alternative che possiamo presentare, come ad esempio il Baseball5, sul quale la Federazione Mondiale sta investendo molto e che un notevole successo sta riscontrando nel mondo scolastico, ma soprattutto nell’ambiente sereno che sapremo offrire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, nel desiderio di imparare a offrire il meglio”.

Sul finale Marcon ha svelato le sue intenzioni future: “L’augurio per chi starà alla mia scrivania dopo di me è che non viva, come è successo a me, nel clima di continuo tentativo di delegittimazione da parte di alcuni personaggi che ritengono quasi “lesa maestà” la mia elezione di novembre 2016. Io, insieme al gruppo di consiglieri eletto con me, in questo ruolo ci sono perché ho vinto, legittimamente, le elezioni del 2016 e del 2020 e questo lo rivendico con forza. Voglio fare anche una raccomandazione: state vicino al Presidente e a chi lavora, senza doppi fini, con lui. Ne va del prestigio di tutto un movimento che si batte tutti i giorni con le unghie e coi denti. Aspettatevi dal Presidente le risposte alle vostre domande, che sia pronto a recepire i mutamenti della storia, che vi sia a fianco, anche se non fisicamente, quando ce n’è bisogno. Ma non aspettatevi da lui che vi dica sempre sì perché chi sta nel mio ruolo deve pensare a 360°, tenendo nella stessa considerazione ogni singola società affiliata e ogni singolo tesserato. Se vorrete, io sarò con voi anche nei prossimi quattro anni”.

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Foto: Andrea Marcon durante il suo discorso (credit PhotoBass)