Grazie all’interessamento
del Professor Antonio Tessitore e del Rettore dell’Università degli
Studi di Roma ‘Foro Italico”, Professor Attilio Parisi, nonché alla disponibilità
del Presidente della FIBS Andrea Marcon e del Segretario Generale Giampiero
Curti, martedì 5 aprile i cancelli del Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio
Onesti’ verranno aperti agli studenti del Corso di laurea in scienze motorie
dell’ateneo romano.
“Quella che si svolge a
Roma è un’attività facoltativa, quindi svolta per scelta dello studente, avviata
nel 2017, che si inserisce nel percorso formativo degli studenti del Corso di
laurea in scienze motorie − ci ha raccontato il Presidente del Comitato
Nazionale Tecnici, Fabio Borselli, responsabile del programma didattico –
che prevede trentadue ore di lezione, essenzialmente improntate
sull’insegnamento, ‘da zero’, della tecnica di baseball, softball, baseball per
ciechi e baseball5.”
“L’iniziativa – spiega Borselli
– che vede coinvolte anche le Università di Milano, Bologna e Messina, ha come
scopo quello di fornire a delle persone provenienti da esperienze sportive
precedenti, che quindi sono già in possesso di competenze specifiche, i mezzi e
le conoscenze per poter proporre autonomamente il nostro sport nei loro futuri ambienti
di lavoro. Delle figure, dunque, altamente specializzate che possano
interpretare al meglio quelle che sono le necessità della nostra disciplina.”
Ma anche, potenzialmente,
di mettere le loro competenze al servizio del movimento. A tutti i partecipanti
verrà, infatti, data la possibilità di conseguire la qualifica di Tecnico di
Base a conferma delle aspettative riposte nell’effettiva potenzialità del
progetto.
“Lo scopo di questa
attività – ha tenuto a ribadire il presidente del CNT – è quello di far entrare
il baseball/softball nella cultura sportiva del nostro Paese cercando di dare il
giusto risalto ai valori e all’aspetto formativo che spesso, quando si parla di
sport, passano in secondo piano ma che, come chi conosce questo ‘gioco’ sa
bene, sono parte integrante del gioco stesso.”
Andrea Stefanoni