13/09/2020 3 Minuti di lettura

Federico Celli conquista la Tripla Corona dei battitori: 'È un grande onore'

Conquistare una non è cosa da poco, e non è un caso se, dal 1960 ad oggi, è un evento che, nel caso dei battitori, si è verificato soltanto sei volte nella storia del massimo campionato italiano di baseball

Conquistare una non è cosa da poco, e non è un caso se, dal 1960 ad oggi, è un evento che, nel caso dei battitori, si è verificato soltanto sei volte nella storia del massimo campionato italiano di baseball. L’ultimo a riuscirci è stato Carlos Duran, nel 2010, con addosso l’uniforme del San Marino. Prima di lui, invece, sono stati RobertoBobGandini, il primo a riuscirci con la mazza in legno, nel 1962, Giorgio Castelli nel 1974 e Roberto Bianchi in due occasioni, nel 1987 e nel 1991, ma con la mazza in alluminio. Da ieri, di questa ristretta cerchia composta da giocatori che hanno fatto la storia del baseball in Italia fa parte anche il 25enne riminese Federico Celli, che dopo l’uno su due al box di battuta nell’ di regular season contro la UnipolSai Fortitudo Bologna ha chiuso il campionato con .473 di media battuta, 10 fuoricampo e 36 punti battuti a casa. “È un grande onore per me essere entrato a far parte di questo nucleo composto da giocatori storici e di grande spessore. Ho sempre detto che conquistare la Tripla Corona sarebbe stata la ciliegina sulla torta dopo una stagione giocata ad alti livelli, e così è stato”, racconta Celli. Portare a casa una Tripla Corona è una vera e propria impresa ed esattamente come tutte le imprese sportive non si può improvvisare né programmare. È figlia del talento, di tanto allenamento ma soprattutto costanza ed un pizzico di spensieratezza, come nel caso del battitore del San Marino: “In realtà alla possibilità della Tripla Corona non ci avevo mai pensato, almeno inizialmente”. “Sapevo ad un certo punto di avere una striscia di partite consecutive con almeno una battuta valida (la striscia, ancora attiva, conta ad oggi 22 partite consecutive con almeno una valida all’attivo, l’ultima volta in cui Celli ha chiuso con Federico Celli (San Marino) protagonista di un walk-off contro Parma (CB/Oldmanagency)zero valide è stato il 18 luglio, della serie d’andata contro il Parma Clima dei lanciatori Mattia Aldegheri e Yomel Rivera) ed ero concentrato partita per partita nel prolungare la striscia. Mi sono poi reso conto di sentirmi bene in battuta e quando nelle ultime settimane ho cominciato a ricevere le chiamate dai giornalisti ho approfondito le statistiche ed ho cominciato a rendermi conto di cosa stessi facendo senza però mettermi troppa pressione addosso. Ho continuato a giocare come ho sempre fatto e mi sono detto che, nel caso in cui ce l’avessi fatta, la Tripla Corona sarebbe stato semplicemente un ‘dipiù’. Non sono mai entrato in campo con il pensiero fisso di difenderla”.

Baseball e Softball prevedono due diverse “triple corone”: una per il lanciatore, che deve vincere le classifiche di media PGL (punti guadagnati sul lanciatore), vittorie e strikeout, ed una per il battitore che, come Celli ha fatto dieci anni dopo Carlos Duran, suo ex compagno di squadra al Rimini Baseball nel 2017, deve dominare le statistiche di media battuta, fuoricampo e punti battuti a casa.

Il giovane fuoricampista azzurro è alla sua quarta stagione consecutiva nel massimo campionato italiano dopo tre annate nelle serie minori statunitensi all’interno dell’organizzazione dei Los Angeles Dodgers, e negli anni ha dimostrato una costante crescita in battuta, fino alla completa fioritura in questa stagione, dove, su 93 turni in battuta, oltre a media battuta, valide (44), fuoricampo e punti battuti a casa, ha conquistato anche la classifica dei doppi (11), media arrivi in base (.538), media bombardieri (.935), corse a casa (38) e basi totali (87). “Sinceramente posso dire di esser maturato, e di star maturando, da quando sono tornato dagli Stati Uniti. Fino al 2012 giocavo come lanciatore, due anni dopo ho firmato con i Los Angeles Dodgers ma non avevo ancora molta esperienza in battuta. Infatti in America, soprattutto agli inizi, non ero il tipo di giocatore che sono oggi perché con gli anni fai esperienza e maturi. Per crescere ed avere consapevolezza di come approcciare il box di battuta bisogna fare prima tanti turni in battuta e quindi con il passare degli anni sono andato a maturare sempre di più. Il cambiamento più importante si è visto nelle ultime due annate, dove il mio giro di mazza è stato sempre quello e sono diventato più solido”.

L’impresa di Federico Celli è stata minata da almeno due eventi, prima da un intervento chirurgico alla spalla sinistra, effettuato ad ottobre 2019, poi dal periodo di lockdown, ma questi eventi non hanno fermato la voglia di emergere del giovane giocatore del San Marino che ha sfruttato il periodo di confinamento dal campo continuando ad allenarsi fisicamente, in vista del ritorno al diamante, nel garage di casa con pesi e giri di mazza ed i risultati non hanno tardato a mostrarsi: “Mi sono subito reso conto di aver mantenuto il giro di mazza e la forma fisica, e una volta iniziato il campionato mi sono subito sentito bene”.

Adesso che la stagione regolare si è conclusa, lo sguardo passa inevitabilmente alla Italian Baseball Series, che partirà dal “Gianni Falchi” di Bologna giovedì 17 settembre: “Saranno delle belle finali. Noi siamo molto carichi, tutta la squadra sta giocando bene, il monte di lancio e il box di battuta è solido, così come anche quello della Fortitudo Bologna. Mi aspetto delle finali molto tirate e delle belle partite dove vincerà chi sfrutterà al meglio le occasioni che mano a mano arriveranno e chi farà meno errori, soprattutto sulle giocate di routine. Rispetto allo scorso anno (dove il San Marino si è arreso in finale dopo ) son cambiati alcuni componenti, ma anche l’anno scorso eravamo una squadra forte, forse soltanto leggermente più giovane. Quest’anno siamo stati più costanti, in battuta e sul monte di lancio, e non a caso siamo arrivati primi”.

di Luca Giangrande