02/12/2015 2 Minuti di lettura

Fabrizio Fabrizi e il "suo" Premier12

Strutturato sotto forma di intervista, questo incontro è stato pensato per consentire la conoscenza personale e tecnica di quello che , senza dubbio, è uno dei migliori “umpire” attualmente attivi in Italia a seguito della sua ultima esperienza diretta sul panorama internazionale

Strutturato sotto forma di intervista, questo incontro è stato pensato per consentire la conoscenza personale e tecnica di quello che , senza dubbio, è uno dei migliori “umpire” attualmente attivi in Italia a seguito della sua ultima esperienza diretta sul panorama internazionale.

21 domande sapientemente raccolte e moderate da Simone Menicucci e dal commissario arbitrale Lorenzo Menicucci, hanno analizzato a vari livelli le esperienze e le capacità di Fabrizio Fabrizi, da quelle più specificatamente tecniche a quelle più semplicemente umane, il tutto, arricchito da aneddoti e curiosità direttamente vissute dall’arbitro italiano al “Premier12”.

Umiltà, grandissima, e preparazione tecnica, per nulla inferiore, i termini chiave che più di ogni altro possono sintetizzare, non solo i contenuti trattati nell’incontro, ma anche la personalità dell’arbitro e dell’uomo Fabrizio Fabrizi.

La discussione inizia, e, col senno del poi, non avrebbe potuto essere diversamente, con il racconto appassionato da parte di Fabrizi, dei suoi inizi e con un tributo rispettoso quanto doveroso ai suoi maestri, Screti, Taurelli, DeFranceschi, Salvatori, e, nel progressivo succedersi delle categorie, Cappuccini, Maestri, Chirici, corso dopo corso, fino all’approdo in IBL.

Successivamente, si passa all’approfondimento tecnico nel contesto internazionale del Premier12, sollecitato da specifici quesiti, Fabrizi racconta, privo di qualsiasi presunzione o imbarazzo, le iniziali difficoltà riscontrate nella “meccanica arbitrale a 4”, che solo raramente c’è la possibilità di utilizzare in Italia e che, viceversa, costituisce uno standard base a livello internazionale, con dovizia di particolari, illustra, poi, le peculiarità del lavoro di squadra svolto con i colleghi Americani, Orientali, Europei.

Dal racconto di Fabrizio emerge evidente come la grande qualità tecnica degli ufficiali di gara rappresentasse il giusto contrappunto all’altissimo livello di gioco espresso dai protagonisti in campo, segno evidente che le scelte fatte dal “commissioner”, Gustavo Rodrigues, rispetto allo staff arbitrale,  siano state assolutamente a livello di quelle effettuate dai tecnici delle varie rappresentative nazionali, rispetto ai giocatori.

Ed è proprio a questo punto, nel confronto con le altre realtà arbitrali internazionali, che riemerge la grande onestà intellettuale di Fabrizio Fabrizi, puntuale nel condividere e analizzare con i presenti le possibili linee di miglioramento e crescita tecnica, individuale e di categoria.

La conoscenza della Meccanica arbitrale come linguaggio comune e universale con i colleghi di tutto il mondo, la consapevolezza tecnica come struttura di supporto dell’attività arbitrale, la preparazione fisica, l’esperienza sul campo, la lucidità, e, infine, di nuovo, l’umiltà come motore per la continua ricerca di perfezionamento.

Presenti all’incontro numerosi arbitri della delegazione di Roma, più o meno esperti, ma tutti ugualmente desiderosi di conoscere e apprendere. Fabrizi, con disarmante semplicità, racconta le sue esperienze personali in chiave tecnica ed emotiva, descrive il suo approccio mentale alla gara, fatto di consapevolezza tecnica ma anche di sana emozione, il suo rapporto con i giocatori, privilegiato nel dialogo onesto con i ricevitori , ed infine, regala, a più riprese durante l’intervista, il più prezioso dei consigli: ”nei momenti di difficoltà, ripartire sempre dai fondamentali, posizione nello slot, altezza della testa, contatto visivo con il collega.. mantenere la calma e concentrarsi su un lancio alla volta…”.

Terminate le 21 domande, l’evento si conclude con il commento di alcuni video di specifiche e particolari situazioni tecniche, che hanno visto protagonista Fabrizio Fabrizi al Premier12, ancora una volta, a stupire tutti , sono state, anche in momenti tecnicamente delicatissimi, anche difronte a migliaia di spettatori, anche con altissimi livelli di pressione psicologica, L’umiltà e la preparazione tecnica, che hanno permesso agli arbitri di svolgere in maniera impeccabile il loro delicatissimo ruolo.

Al termine dell’incontro il gruppo arbitrale romano ha omaggiato Fabrizio Fabrizi con la consegna di un a medaglia celebrativa dell’evento opera dell’artista, nonché arbitro di baseball, angelo Falciano.