Andrea Marcon: “dalla crisi si esce pensando in modo nuovo”
03/10/2023 2 Minuti di lettura

Andrea Marcon: “dalla crisi si esce pensando in modo nuovo”

Intervista al Presidente federale dopo il deludente nono posto dell’Italia al Campionato Europeo 2023.

Presidente Marcon, a chiusura di un’esperienza tutt’altro che positiva, come si sente di commentare questo Campionato Europeo per la Nazionale italiana?

“È stato un Europeo dal risultato disastroso – afferma senza mezzi termini il Presidente FIBS – una lezione bruciante che va recepita, elaborata e usata da ulteriore stimolo per creare qualcosa di nuovo.
Le Nazionali che erano in Repubblica Ceca, da quelle più ambiziose a quelle senza troppe velleità, sono tutte create su progetti che vedono l’integrazione di giocatori locali, europei, con altri che provengono dalle realtà più evolute, e intendo chiaramente il mondo professionistico nordamericano, ma non esclusivamente, e che portano non solo un aiuto tecnico sul campo, ma anche approccio, mentalità e cultura, facendo crescere tutto il gruppo.”

Gli Azzurri sono arrivati insufficientemente preparati a questo appuntamento, secondo lei?

“Ho letto che la causa della sconfitta starebbe in un campionato ‘poco allenante’, nelle troppe squadre e nelle poche partite, nei troppi ‘stranieri’ e nei pochi inning e chi più ne ha, più ne metta.
Mi pare evidente che non era possibile proseguire con una lega di tre squadre e che andava presa una strada che permetta ad altre realtà di strutturarsi per competere con Fortitudo, San Marino e Parma. Altrettanto evidente è che si stanno creando i presupposti per pensare ad una transizione. Inoltre, in seno alla Federazione Europea, l'Italia ha un ruolo principale nella ricerca di un format che arricchisca l’offerta di opportunità di gioco ad un livello più alto. 
Vorrei però segnalare che il fallimento in questa competizione europea è nato essenzialmente da una partita e in particolare da una ripresa sbagliata alla quale non siamo riusciti a reagire, contro la Svezia. Credo che nessuno possa pensare che quello svedese sia un campionato più ‘allenante’ e men che meno quello britannico. Inoltre, vorrei sottolineare che molti dei giocatori che all'Europeo hanno fatto bene, alcuni benissimo, vengono proprio dalla Serie A e diversi degli stessi Azzurri hanno una media battuta sopra a .350, se vogliamo usarla come parametro in un torneo di così poche partite. Certo, è oggettivamente molto complicato portare a casa il risultato quando si concede molto agli avversari, ma non serve a nulla crocifiggere nessuno, solo chi non ha mai fatto sport non concepisce la possibilità di essere sconfitto. Succede e serve come stimolo per fare meglio.”

Quale soluzione prevede per fare tornare il programma di baseball ai vertici in Europa?

“Per pensare di competere per il vertice, oggi, è indispensabile preparare gli atleti, i giovani talenti, a cominciare dalle categorie giovanili, utilizzando tutte le tecniche, le tecnologie, digitali e non, le strutture e le metodologie più avanzate, collaborando con chi pratica le nostre discipline ai massimi livelli. E soprattutto creare opportunità di giocare, tanto e con i migliori. Questa è la strada che abbiamo iniziato e non può essere un torneo, un episodio, per quanto doloroso e frustrante, che può mettere in discussione un percorso che deve obbligatoriamente guardare avanti e aprirsi all’esterno. Lo sanno bene anche tutte le Federazioni che in questi giorni si sono fatte avanti per iniziare una collaborazione con noi. Dobbiamo pensare fuori dagli schemi, perché è evidente che quelli di vent’anni fa, per non parlare di trenta o cinquanta, non funzionano più.”

Intervista raccolta da Marco Landi

Nella foto: Andrea Marcon si congratula con la squadra durante il pre-Europeo (Corrado Benedetti DUCK FOTO PRESS)