Le parole di Piazza, Harvey e Lopez dopo la vittoria contro Cuba
Alcuni dei protagonisti della prima partita azzurra al World Baseball Classic parlano delle loro sensazioni e del gruppo che si è creato nella quadra
Mike Piazza è raggiante, quando entra in sala stampa: “Prima di tutto, voglio davvero congratularmi con la mia squadra. I ragazzi hanno giocato molto duro, di gruppo.
E' chiaro che in alcune situazioni avremmo potuto segnare e allontanarci, ma non l'abbiamo fatto dando così a a Cuba un po' di speranza. Però quando è accaduto questo, ogni volta abbiamo fatto una grande giocata difensiva e cambiato l’inerzia della partita e io sono un grande sostenitore dell’importanza dell’inerzia.
Per quanto riguarda Matt Harvey, ho pensato che il modo con cui è uscito da un momento difficile potesse essere un ottimo modo di finire la sua gara. Lui non ha chiesto di scendere anzi avrebbe voluto continuare a lanciare. Penso che avrebbe potuto fare altri dieci lanci o giù di lì ma abbiamo deciso di seguire il nostro piano partita. Abbiamo avuto qualche piccolo imprevisto, Ben (Deluzio) è corso verso il diamante ma la palla era stata colpita talmente forte da trasformarsi in un triplo.
Abbiamo commesso alcuni errori ma siamo stati in grado di lottare sul monte e i ragazzi hanno fatto davvero un ottimo lavoro. Nell'extrainning Valente voleva a tutti i costi battere una bella valida e non ha cercato di battere un fuoricampo. Voleva solo colpirla verso il centro del campo per far entrare il punto.
Per quanto riguarda i tifosi, conosciamo l'energia di questo stadio, come sarà qui e come sarà domani (contro Cina Taipei). Quindi dobbiamo solo non ascoltare e fare il nostro gioco.
Sono rimasto davvero colpito dalla nostra squadra. Non ci siamo mai scoraggiati, abbiamo continuato a combattere e abbiamo davvero ottenuto un grande risultato. È una grande vittoria per la squadra e per la nostra federazione.
È uno dei momenti più speciali che hai vissuto giocando a baseball? È stato chiesto a Matt Harvey: “Direi sicuramente di sì. Voglio dire che essere invitati a giocare in un torneo così speciale per noi, per i nostri familiari e per il Paese che scorre nel nostro sangue, è estremamente speciale.
Dovete sapere che mio nonno è parte del motivo per cui sono particolarmente grato di essere qui. Sta invecchiando ma questa mattina presto era sveglio per guardarci ed è semplicemente speciale poter giocare per lui. Penso che questo valga per tutti noi: giochiamo per le nostre famiglie, giochiamo per il nostro Paese. Ce l'abbiamo nel sangue e siamo super entusiasti di essere qui.
Parliamo
della fratellanza che si crea dietro le quinte. Puoi confrontarlo con qualsiasi
altra esperienza che hai sperimentato?
“No, questo è un grande palcoscenico – risponde Nicky Lopez. Molte persone diverse da tutto il mondo si stanno sintonizzando. Molti paesi stanno giocando ed il fatto di potere giocare per la squadra italiana, essendo un italoamericano è un po' come ha detto "Harv". Mia madre è italiana al 100%, so che il cognome Lopez non lo rivela ma solo essere in grado di esserci e giocare per la mia famiglia è qualcosa di molto, molto speciale.
Dietro le quinte il nostro team è molto unito. Siamo individui affamati che vogliono farsi un nome ma allo stesso tempo stiamo giocando l'uno per l'altro, e lo si è visto stasera. Superiamo le difficoltà spingendoci l'un l'altro. So che è stata durissima, ma riuscire a farcela alla fine è stato qualcosa di speciale e sono orgoglioso di ognuno di noi.”
Taichung, Cina Taipei, dalla conferenza stampa post-partita