Il baseball come perfetta metafora del Ritorno a Casa
20/04/2022 2 Minuti di lettura

Il baseball come perfetta metafora del Ritorno a Casa

“Devo dire che un po' mi sono emozionato oggi quando i detenuti sono venuti a salutarmi chiedendo di poter continuare i nostri incontri. Detenuti che sono stati i veri protagonisti di questa avventura così speciale con la loro voglia di normalità.” Lorenzo Mencucci, arbitro Progetto Sport in carcere – Ritorno a Casa Base

In concomitanza con la Giornata internazionale dello sport per lo sviluppo e la pace, lo scorso 6 aprile, si è svolta la giornata conclusiva del Progetto Sport in carcere – Ritorno a casa base presso la Casa Circondariale di Rebibbia colma di agonismo, sana competizione, ma sempre grande rispetto delle regole e degli avversari.

Hanno tenuto a presenziare il Presidente federale Andrea Marcon, il Segretario Generale Giampiero Curti, la padrona di casa, Direttrice Rosella Santoro, il Comandante della Polizia penitenziaria di Rebibbia Alessia Forte e l’Ispettrice del Reparto G8 Cinzia Silvano.
Una menzione speciale va anche all’Ispettore del Reparto G11 Erminio Rossi che per impegni lavorativi non è potuto intervenire.

“Siete stati veicolatori di valori positivi, di valori sani, quali il rispetto delle regole, il rispetto degli altri, la creazione della squadra quindi dello spirito di gruppo che sono concetti e principi che fanno parte anche dell’attività di rieducazione del trattamento del detenuto – ha sottolineato nell’intervista post-evento la dottoressa Forte – quindi avete realizzato in maniera pratica e concreta dei valori estremamente positivi che sono stati recepiti bene dai gruppi dei detenuti che hanno partecipato.”

Il Progetto, che doveva partire a febbraio 2020, come molte attività, è stato sospeso a causa della pandemia, ma, credendo fermamente nell’iniziativa, la FIBS lo ha presentato nuovamente alla fine del 2021, ricevendo il pieno supporto della Direttrice del penitenziario e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Il 1° dicembre 2021 è stato presentato ai 25 detenuti dei Reparti G8 e G11 che hanno aderito dalla equipe federale formata da quattro tecnici: Fabio Borselli, Andrea De Angelis, Andrea Stefanoni e Renato Aprile e tre arbitri: Lorenzo Menicucci, Simone Minicucci e Fabrizio Bordi, supportati dalla psicologa dello sport Sara Biondi.  

“Piano piano, entrando in contatto e in rapporto con i partecipanti” racconta il Presidente del CNT Fabio Borselli, responsabile del progetto - tutto è stato estremamente produttivo, con un’ottima interazione. Ennesima dimostrazione come il baseball in tutte le sue forme sia uno sport di facile comprensione quando proposto nella maniera giusta.”

L’iniziativa è stata possibile con l’introduzione della nuova disciplina Baseball5, che non prevede l’utilizzo della mazza, ma della sola palla morbida che si mette in gioco con le mani, la versione ‘da strada’ del gioco che, come ci ricordano gli slogan della WBSC , si sintetizza in “All you need is a ball” e “#playeverywhere”. 

Il programma ha previsto due lezioni di Baseball5 di un’ora e mezza ciascuna a settimana per ciascun Reparto in un arco di tempo di 4 mesi concluso dal mini-torneo dimostrativo del 6 aprile per il quale sono stati coinvolti gli atleti della Roma Brewers Valerio Caminiti, Lorenzo Masi, Matteo Nori e Fabrizio Stefanoni, supportati dai tecnici del progetto Renato Aprile e Andrea Stefanoni.

In questo percorso non privo di emozioni forti, il campo tangibile, quello tracciato con il nastro, e il suo significato concettuale di spazio esperienziale ha ancora una volta restituito il suo insegnamento: i valori veicolati dallo sport come il rispetto delle regole, degli avversari e lo spirito di squadra sono stati sperimentati concretamente dai detenuti e possono così non ritenersi mere parole.

Si è sempre pensato che questo intervento fosse una piccola goccia, ma anche un invito al mondo sportivo e non solo: un modo per ricordare che i reclusi torneranno un giorno a casa base, metafora anche della Società, ovvero di tutti noi e come si integreranno nuovamente come persone potrà dipendere anche da ciascuno di noi.

“Il bilancio è stato certamente positivo – ha concluso la Direttrice Rosella Santoro – anche perché questi sono momenti di integrazione tra la società esterna che entra all’interno dell’istituto e i nostri reclusi che la accolgono favorevolmente attraverso il progetto. Il successo di questa iniziativa mi fa credere in un proseguimento e sviluppo di questo programma.”

Emanuela Principato