Modifiche regolamentari e calendario stravolto: la MLB riparte all'insegna dell'imprevedibilità
29/03/2023 7 Minuti di lettura

Modifiche regolamentari e calendario stravolto: la MLB riparte all'insegna dell'imprevedibilità

Tante le stelle che hanno deciso di cambiare cielo. Stretta allo shift, sì a pitch clock e basi più larghe. Giovedì 30 marzo Opening Day con tutte le 30 squadre in campo. Ci saranno anche gli azzurri David Fletcher, Nicky Lopez, Vinnie Pasquantino, Miles Mastrobuoni, Matt Festa e Andre Pallante.

Il campionato che partirà da giovedì 30 marzo sarà diverso dai precedenti e sicuramente più imprevedibile. Non è una frase fatta, di quelle che in sede di presentazione si ripetono di anno in anno. La stagione regolare della MLB prenderà il via in una forma inedita grazie a modifiche regolamentari e non che riportano il gioco del baseball ad un passato sepolto dal tempo. Che si tratterà di una stagione diversa dalle altre possiamo capirlo da un semplice sguardo al programma di Opening Day, che vedrà tutte le 30 squadre in campo nello stesso giorno per la prima volta dal 1968. Una delle due partite che alle 19.05 daranno il benvenuto agli appassionati (l’altra è Washington Nationals – Atlanta Braves) è New York Yankees – San Francisco Giants (diretta tv su Sky Sport 251). Le due squadre si sono affrontate 58 volte, l’ultima di queste il 28 aprile 2019, a San Francisco. Si tratta di una delle rivalità più antiche nel mondo del baseball. Gli Yankees hanno vinto 33 confronti oltre alle ultime cinque serie di World Series disputate tra le due squadre (1923, 1936, 1937, 1951 e 1962). La particolarità è che le due squadre non si sono mai affrontate nella partita inaugurale della stagione, nemmeno quando i Giants – fino al 1957 – calcavano erba e terra rossa di Polo Ground, a New York.

Questo è stato reso possibile dallo stravolgimento dei calendari, voluto dalla MLB per “deregionalizzare” il gioco mettendo ulteriormente in vetrina le tante superstar che permettono al baseball nordamericano di brillare. Dal 2023 si avranno quindi meno partite intradivisionali (52 contro le 76 del 2022) e di conseguenza meno partite contro le rivali divisionali (13 contro 19) in favore di più partite interdivisionali (64) e di interlega (46). La MLB mantiene l'intenzione di espandersi ulteriormente nel mercato globale esportando all'estero due importanti rivalità: il 29 ed il 30 aprile San Francisco Giants e San Diego Padres si sfideranno per due partite allo stadio "Alfredo Harp Helu" di Città del Messico mentre il 24 e 25 giugno, dopo uno stop di tre anni, tornerà la "London Series" a London Stadium con la sfida tra St. Louis Cardinals e Chicago Cubs.

I cambiamenti più importanti sono però stati annunciati lo scorso autunno e sono state introdotti quest’anno con l’inizio dello Spring Training dopo essere già stati sperimentate negli anni precedenti nelle leghe di sviluppo.

Entra così in vigore il “pitch clock”, che durante lo Spring Training in Arizona e Florida ha già riscontrato i favori degli appassionati e permesso di abbassare di circa venticinque minuti la media del tempo di gioco delle partite. Con l’avvento dell’orologio, i lanciatori hanno a disposizione 20 secondi di tempo per effettuare un lancio se c’è almeno un corridore tra le basi. Il tempo a disposizione si riduce di cinque secondi se le basi sono vuote. Alla violazione verrà comminato un ball automatico.

L’orologio influenzerà anche il battitore, che dovrà essere all’interno del box di battuta ed in posizione entro 8 secondi dalla scadenza del timer di trenta secondi tra un battitore e l'altro, pena uno strike automatico, e potrà richiedere soltanto un time-out.

Con corridori in base è previsto l’azzeramento del timer nel caso di un disimpegno del lanciatore. A proposito di disimpegno, il lanciatore ha a disposizione soltanto due opportunità per apparizione al piatto, a meno di un avanzamento del corridore, mentre alla terza è prevista la chiamata di balk.

La logica dietro questi cambiamenti è la stessa che ha portato la MLB ad introdurre nel 2020 e confermare anche per il 2023 ed oltre la regola del "tie-break", quindi il cosiddetto “ghost runner” - ovvero il corridore in seconda che apre ogni extra inning dal decimo in poi –, ossia rendere il gioco più spettacolare e veloce tagliando i tempi morti. Non solo: sempre in questa prospettiva rientra la decisione di aumentare la dimensione delle basi da 15 a 18 pollici quadrati, una differenza di 19,35 centimetri quadrati voluta per ridurre il rischio infortuni e contemporaneamente favorire i tentativi di rubata. Infatti, l’allargamento delle basi accorcia di circa 11,43 centimetri la distanza tra prima e seconda (e quindi tra seconda e terza), che diventa di 26 metri e 74 centimetri, e di 7,62 centimetri la distanza tra casa e prima base. Nelle prime tre settimane di Spring Training si è assistito ad un incremento dei tentativi di rubata del 50% rispetto al 2022 e ad una drastica riduzione di eliminazioni tra le basi.

All’orologio ed all’allargamento delle basi si aggiunge anche una stretta agli shift difensivi, cosa che in teoria favorirebbe la vita a pull hitter come, ad esempio, Joey Gallo e Anthony Rizzo, spesso limitati dai posizionamenti “creativi” delle difese avversarie, e diventa dunque un’arma in meno da utilizzare per quei lanciatori che, come Framber Valdez degli Houston Astros o Logan Webb dei San Francisco Giants, hanno costruito le proprie fortune anche sugli out ottenuti attraverso rimbalzanti interne ed all’utilizzo dello shift adoperato dalle rispettive squadre. Da quest’anno, al momento del rilascio della palla, la squadra in difesa dovrà avere quattro interni posizionati tra la terra rossa e l’erba con almeno due interni posizionati ai lati della seconda base con la possibilità di spostarsi soltanto a partire dal momento in cui il lanciatore rilascia la palla. Gli interni non possono scambiarsi di posizione (a meno di una sostituzione) prima della fase di rilascio mentre in caso di errato posizionamento difensivo e giocata in favore della difesa la squadra in attacco può decidere se accettare l’esito dell’azione oppure ricevere un ball automatico. L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è quello di aiutare il gioco offensivo e favorire un incremento della media battuta che, ad esclusione del 2019, nelle ultime cinque stagioni è in costante calo e nel 2022 è stata di .243, superiore soltanto al .237 del 1968 ed al .239 del 1908 e del 1888. Fatta la legge, trovato l’inganno: nel nuovo regolamento nulla vieta agli esterni di salire e posizionarsi ai limiti dell’“infield grass” e durante lo Spring Training si sono già avute situazioni di un outfield a due nel caso di un particolare tipo di “pull hitter”.

Modifiche di regolamento a parte, gli altri cambiamenti sono arrivati dal mercato. Gli Yankees hanno confermato il manager Aaron Boone ed il GM Brian Cashman, blindato l’MVP e home run king Aaron Judge con un contratto da 360 milioni di dollari in nove stagioni e rinnovato Anthony Rizzo con un biennale da 34 milioni di dollari. Grande firma del mercato pinstripe è stato il partente mancino Carlos Rodon, che ha detto sì alla proposta da 162 milioni per un totale di sei anni e va a rafforzare un reparto che tuttavia comincerà la stagione privo dello stesso Rodon, di Frankie Montas e Luis Severino. Per la seconda off-season consecutiva hanno versato una pioggia di soldi i New York Mets, questa volta nelle tasche dell’asso quarantenne Justin Verlander (86,6 milioni di dollari per due anni oltre ad una opzione da 35 milioni per il 2025 in caso di almeno 140 riprese lanciate nel 2024) – che va a rimpiazzare Jacob deGrom trasferitosi ai Texas Rangers (185 milioni per cinque anni) - ed in quelle dei lanciatori Kodai Senga (75 milioni per cinque anni), José Quintana (26 milioni per due stagioni) e David Robertson (10 milioni) e del ricevitore Omar Narvaez (15 milioni per due anni), ma la firma più importante è il rinnovo dell'esterno italo-americano Brandon Nimmo, firmato per 162 milioni in otto stagioni.

I trasferimenti più importanti e pesanti dell’offseason hanno riguardato tre interbase: Trea Turner, Xander Bogaerts e Carlos Correa. Turner, ex Nationals e Dodgers, è tornato nella National League East firmando un contratto da 300 milioni di dollari per 11 anni con i Philadelphia Phillies (ricongiungendosi a Bryce Harper, fuori per i primi mesi di stagione), che aggiungono anche i lanciatori Taijuan Walker (72 milioni per quattro anni), Matt Strahm e Craig Kimbrel ad una squadra che nel 2022 ha sorpreso tutti arrivando ad un passo dall’anello e che adesso vuole riprovarci pur dovendo fare a meno per tutta la stagione dello slugger Rhys Hoskins, che ad una settimana da Opening Day, nel corso di una azione difensiva, si è procurato una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Bogaerts ha salutato i Boston Red Sox (che si consolano con il fresco campione del mondo Masataka Yoshida) lasciandosi convincere dai 280 milioni di buoni motivi offerti dai San Diego Padres, che aggiungono anche Matt Carpenter e Seth Lugo ed aspettano il rientro dalla squalifica per doping di Fernando Tatis Jr, mentre Carlos Correa, dopo aver esercitato l’opzione di recesso dal contratto con i Twins, ha rinegoziato con la squadra del Minnesota un contratto da 200 milioni di dollari per sei stagioni.

Altro interbase bravo a far cassa è stato Dansby Swanson, diventato un nuovo giocatore dei Chicago Cubs per la cifra di 177 milioni per sette anni. La squadra di Chicago Nord punta a contendere il titolo divisionale ai St. Louis Cardinals (primo anno senza Yadier Molina e ultimo anno con Adam Wainwright) assicurandosi il lanciatore ex Yankees Jameson Taillon e le mazze di Cody Bellinger e Trey Mancini, entrambi alla ricerca di riscatto dopo un 2022 sottotono. I White Sox perdono José Abreu (finito agli Houston Astros vincitori della World Series 2022) ma si consolano con Andrew Benintendi, spostando il giovane Andrew Vaughn nel ruolo a lui più congeniale di prima base. Interessanti mosse anche per i Toronto Blue Jays (arriva il lanciatore Chris Bassitt, oltre a Daulton Varsho acquistato in uno scambio con i Diamondbacks) e per i Los Angeles Angels, che entrano nell'ultimo anno di contratto di Shohei Ohtani restando nei parametri della luxury tax pur rafforzandosi con il partente ex Dodgers Tyler Anderson, il rilievo Carlos Estevez e con gli arrivi via trade di Giovanny Urshela e Hunter Renfroe utili al lineup contro lanciatori mancini. A proposito di luxury tax, importante il lavoro di contenimento dei Los Angeles Dodgers che oltre a Trea Turner, Tyler Anderson, Cody Bellinger e Craig Kimbrel perdono, tra i tanti, anche Justin Turner e Chris Martin (ai Red Sox) e Andrew Heaney (ai Texas Rangers) ma trattengono Clayton Kershaw (20 milioni) e firmano J. D. Martinez, David Peralta e Noah Syndergaard e possono contare su un lineup ed una rotazione ancora ai vertici in MLB.

Houston Astros, Los Angeles Dodgers, Atlanta Braves, New York Mets, Philadelphia Phillies, San Diego Padres e New York Yankees sono le squadre che possono vantare qualcosa in più e puntare al primo posto divisionale (si annuncia accesissimo il confronto nella NL East e NL West), ma attenzione ai Seattle Mariners di Julio Rodriguez e del nuovo arrivo Teoscar Hernandez, e, nella American League East, a Toronto Blue Jays e Tampa Bay Rays e chissà che ad est la sorpresa non possa arrivare anche dai giovani Baltimore Orioles che, reduci dalla favola del 2022, guardano con ancora più entusiasmo al 2023 nonostante i limiti di un monte di lancio che seppur rafforzato dagli arrivi di Kyle Gibson e Cole Irvin e dal ritorno di Mychal Givens resta lontano dagli standard necessari ad una contender. Non vanno poi sottostimate underdog come Cleveland Guardians - che hanno recentemente rinnovato il seconda base All-Star Andrés Gimenez con un contratto da 106.5 milioni di dollari per sette anni - e Texas Rangers, tra le migliori lo scorso anno nella corsa sulle basi, che grazie all’effetto delle modifiche regolamentari potranno ulteriormente accrescere la propria pericolosità puntando anche su battitori che, come José Ramirez e Corey Seager, sono stati spesso limitati dall’utilizzo dello shift delle difese avversarie.

Il giorno di Opening Day verrà colorato d'azzurro grazie alla presenza dei nazionali italiani al World Baseball Classic David Fletcher, al suo quinto Opening Day con i Los Angeles Angels, Nicky Lopez (terza volta consecutiva nel roster titolare dei Kansas City Royals) con la prima volta del compagno di squadra a Kansas City Vinnie Pasquantino, oltre a quelle di Miles Mastrobuoni, che conquista un posto nei 26 titolari dei Chicago Cubs grazie alle sue prestazioni con l'Italia al WBC e con i Cubs durante lo Spring Training, e dei rilievi Matt Festa (Seattle Mariners) e Andre Pallante (St. Louis Cardinals). Altri giocatori con trascorsi nella nazionale italiana e presenti nel roster titolare delle rispettive squadre sono il closer dei Toronto Blue Jays Jordan Romano con l'esterno dei New York Mets Brandon Nimmo (entrambi nel roster del WBC 2017), il prima base dei New York Yankees Anthony Rizzo (protagonista nel WBC del 2013) ed il veterano dei Mets Adam Ottavino (con la nazionale italiana nel 2009). Tra gli italo-americani presenti nel roster di Opening Day dovrebbe esserci anche l'utility dei Seattle Mariners Sam Haggerty, che nel mese di novembre è stato tra i tredici protagonisti di "Mission Classic".

Quella che si aprirà giovedì 30 marzo sarà la prima stagione senza Albert Pujols e Yadier Molina e l’ultima con Miguel Cabrera e Adam Wainwright. Sia il venezuelano che “Waino” puntano a migliorare i rispettivi record: Cabrera, che ha ampiamente raggiunto le tremila battute valide in carriera ed i cinquecento fuoricampo (ne mancano 14 per raggiungere Ted Williams, Willie McCovey e Frank Thomas a quota 521), ha 1847 punti battuti a casa e punta ad entrare nella top-10 di sempre (al momento è 14°). Adam Wainwright dovrà invece saltare l’inizio della stagione regolare per un problema muscolare ma è a cinque vittorie da quota 200, un traguardo che andrebbe ad impreziosire una carriera ricca di successi.

Luca Giangrande

CALENDARIO E RISULTATI

CLASSIFICHE

In Italia la MLB è trasmessa in diretta TV sui canali di Sky Sport ed in streaming sulla piattaforma Now.

Di seguito gli appuntamenti TV di questa settimana:

Giovedì 30 marzo ore 19 (primo lancio ore 19.05) San Francisco Giants @ New York Yankees in diretta su Sky Sport 251 con commento in italiano (Nicolodi-Gallerani);

Venerdì 31 marzo ore 01 (primo lancio ore 01.08) Chicago White Sox @ Houston Astros in diretta su Sky Sport Arena (canale 204) con commento in lingua originale;

Sabato 1° aprile ore 20 (primo lancio ore 20.15) Toronto Blue Jays @ St. Louis Cardinals in diretta su Sky Sport Arena (canale 204) con commento in italiano (Freri-Gallerani).

Foto: Gli Astros alzano il Commissioners' Trophy dopo il successo in gara 6 della World Series 2022 contro i Philadelphia Philies. Credit: New York Times.