Diario Classic: il Giappone vola in finale con il walk-off di Murakami
Al termine di una partita stupenda, di diritto tra le più emozionanti della storia del World Baseball Classic, il Giappone conquista l'accesso in finale. Domani notte sarà sfida tra Stati Uniti e Giappone
Se la prima semifinale, totalmente a senso unico, non era certamente stata una partita indimenticabile, tutt'altro si può dire della sfida tra Giappone e Messico. Grandi giocate offensive e difensive, fuoricampo, rimonte e pathos fino al walk-off double di Munetaka Murakami nel nono inning per il 6-5 che manda in paradiso il Giappone. La finale sarà sfida tra Stati Uniti e Giappone, quella che tutti attendevano.
Il match inizia con i due partenti, Roki Sasaki e Patrick Sandoval, che dominano i lineup avversari: la fastball del 21enne Sasaki sfiora le 102 miglia orarie, mentre Sandoval lavora meglio con slider e cambio di velocità. La partita scorre veloce e le occasioni sono poche, ma il Messico è bravissimo a capitalizzare quando, nel quarto inning, mette due corridori in base con due contatti non irresistibili e Luis Urias impatta al meglio una splitter di Sasaki rimasta troppo alta per il fuoricampo del 3-0.
Il Giappone prova a rientrare in partita, ma la poca freddezza (a fine gara saranno 11 gli uomini lasciati in base) si somma allo stato di onnipotenza che Randy Arozarena mostra in difesa in occasione del fuoricampo "rubato" ad Okamoto e in un altro paio di circostanze. Nel settimo inning un partente spostato nel bullpen come Urquidy, entrato in precedenza a rilevare Sandoval, mostra dei segni di cedimento e Benji Gil si affida a dei rilievi "di ruolo", ma la scelta non premia i messicani. Masataka Yoshida con due uomini in base pareggia i conti con un home run che resta appena all'interno del palo di foul di destra e consegna il pareggio ai nipponici.
Parità che dura però poco, perché dall'altra parte Yoshinobu Yamamoto, inizialmente indicato come partente dell'eventuale finale, dopo delle riprese pulite cede e consente ad Arozarena e Verdugo di confezionare il nuovo vantaggio della Tricolor, aumentato dal singolo di Paredes.
Sul 5-3, a sei out dal termine, il Giappone riesce a mettere pressione ai lanciatori messicani e Hideki Kuriyama sceglie di giocare inizialmente per un solo punto con un bunt di Sosuke Genda (poi autore di una straordinaria presa difensiva) che apparecchia la tavola per la volata di sacrificio di Yamakawa. I nipponici lasciano dei corridori in base con lo strikeout di Gerardo Reyes su Kondoh, ma si presentano nell'ultimo attacco sotto di un punto ma con la parte centrale del lineup nel box.
Contro il closer messicano Gallegos, Shohei Ohtani apre l'attacco con un doppio sul primo lancio e dà la carica alla squadra. Yoshida, il migliore dei suoi sino a quel momento, lavora il conto per ottenere una base su ball e mettere il punto della vittoria in base, rappresentato dal pinch runner Shuto che lo rileva. Con zero eliminati il Giappone non sciupa l'occasione e il match point sulla mazza lo trova Munetaka Murakami, sino a questo momento in difficoltà sia nella partita (0-4, 3 K) sia nel torneo. Nel momento più importante però lo slugger, capace di battere 56 HR nell'ultima stagione in patria, non perdona, piazzando un doppio alle spalle degli esterni che porta a casa sia Ohtani sia Shuto per il successo in walk-off dei nipponici.
Una partita già di diritto entrata nella leggenda. che regala quella che, alla vigilia, era la finale più attesa. Stati Uniti contro Giappone, per la prima volta nella storia faccia a faccia quando in palio c'è il titolo del World Baseball Classic. Sarà una finale tutta la vivere.
La finale, di scena a Miami, sarà nella notte tra martedì e mercoledì a partire da mezzanotte. Diretta su Sky Sport Uno e Sky Sport Arena e in streaming su Now.
