Yordan Alvarez riscatta un grande Valdez: la World Series è degli Houston Astros
06/11/2022 4 Minuti di lettura

Yordan Alvarez riscatta un grande Valdez: la World Series è degli Houston Astros

I texani completano l’opera alla prima occasione grazie al successo per 4-1 in gara sei. È la prima vittoria per il 73enne Dusty Baker

Un potente giro di mazza di Yordan Alvarez ha fatto la differenza tra il rischiare di ripresentarsi in ventiquattro ore per gara sette ed il mettere in cassaforte la seconda World Series nella storia degli Houston Astros. Non batteva fuoricampo da gara due della Division Series contro i Seattle Mariners e questo è stato il suo terzo home run della postseason, tutti arrivati non prima del sesto inning e con la sua squadra sotto. È il successo di Dusty Baker, il primo di una lunga carriera da manager, e di un gruppo che alle 106 vittorie su 162 partite di regular season ha aggiunto altre 11 vittorie su 13 partite di play-off.

Gara sei della World Series 2022 disputata a Minute Maid Park di Houston termina 4-1 in favore della squadra di casa. Ai Philadelphia Phillies va l’applauso per averci provato fino alla fine ed aver combattuto ad armi pari contro una squadra sulla carta molto più forte. I ragazzi di Rob Thomson hanno comunque realizzato una impresa e permesso ad una intera città di sognare la prima World Series dal 2008 dopo aver eliminato St. Louis Cardinals, Atlanta Braves e San Diego Padres.

Per gara sei l’unica sorpresa è stata l’assenza di Yuliesky Gourriel: il veterano cubano non ce la fatta a recuperare da un infortunio al ginocchio subito in gara cinque ed è stato tolto dal roster di World Series. Al suo posto a difendere il cuscino di prima base è andato l’italo-americano Trey Mancini, già protagonista in difesa durante gli inning finali di gara cinque, l’ultima disputata a Philadelphia.

È stata una bellissima sfida tra due assi: Zack Wheeler e Framber Valdez. Il primo si è affidato alle sue dritte, il secondo ha messo in difficoltà i Phillies con il suo solito repertorio fatto di sinker e curve. I primi due inning di Valdez non sono stati semplicissimi: Schwarber, il leadoff ospite, guadagna una base in sei lanci. Dopo un doppio gioco 5-4-3 battuto da Hoskins, una curva fuori misura colpisce il piede di Realmuto ma Harper al primo lancio batte nello shift per l’ultimo out. Complicato anche il secondo inning, che ha visto i Phillies battere la prima valida della partita con Alec Bohm – una linea al primo lancio del turno – e, con due out, dopo la base su ball concessa a Matt Vierling, rischiare di passare in vantaggio con una lunga e forte volata battuta da Edmundo Sosa e presa dall’esterno sinistro Alvarez spalle al muro. Da questo momento il mancino Valdez inaugura una striscia di dieci eliminazioni consecutive fino alla fine del quinto inning, e con ben cinque strikeout di fila su Schwarber, Hoskins, Realmuto, Harper e Castellanos tra terzo e quarto inning e sempre con la stessa sinfonia fatta di sinker, curva e cutter. Wheeler, dal canto suo, è partito subito forte: apre il primo inning con uno strikeout in quattro lanci su Altuve, poi chiude con altri tre lanci tirando solo fastball a 98 miglia oraria ad eccezione di un lancio, una curva da 83 miglia nel duello con Altuve. Grazie ad un doppio gioco (battuto da Christian Vazquez), il partente dei Phillies mantiene il numero minimo di battitori affrontati anche nel secondo inning (base ball guadagnata da Tucker), poi però subisce un singolo da Trey Mancini nella parte alta del terzo inning. Per gli Astros si tratta della prima valida della partita e per l’ex Orioles è la prima valida in ventuno turni nel box di battuta in questa postseason. L’ex lanciatore dei Mets riesce comunque a chiudere la ripresa (con uno strikeout su Altuve). La stessa cosa succede anche nel quarto inning, aperto da una valida di Jeremy Peña. Così come Valdez, anche Wheeler domina il quinto inning e lo fa con due strikeout su Trey Mancini e Chas McCormick.

La partita cambia nel sesto inning: dopo dieci out consecutivi, Kyle Schwarber spezza il ritmo di Framber Valdez e su conto 2-2 spedisce un sinker basso oltre l’esterno destro per l’uno a zero di Philadelphia. È il momento che rischia di far collassare gli Astros ed il suo partente, ed invece il lanciatore dominicano reagisce da campione prima inducendo Hoskins e Realmuto a due rapidi out per la via Bregman-Mancini, poi lasciando al piatto Bryce Harper con una curva girata quasi terra per il terzo strike. Galvanizzati dalla ripresa di Valdez, gli Astros non si lasciano intimorire. Al cambio campo una fastball di Wheeler colpisce al gomito il leadoff Maldonado. Anche il replay, richiesto dal dugout Phillies, dà ragione al giudizio dell’arbitro di casa Lance Barksdale. L’inning prosegue con la battuta in scelta difesa di Altuve, salvo di un soffio in prima, e successivamente con la seconda valida – su mazza rotta – di Jeremy Peña (poi celebrato come MVP della World Series) che fa da spartiacque. Pronto ad entrare nel box c’è Yordan Alvarez e Rob Thomson decide di rilevare Wheeler dopo 70 lanci (3 battute valide, una base su ball, 5 strikeout) con José Alvarado, che con quattro presenze diventa il rilievo di Philadelphia più utilizzato nella World Series. Se la mossa non ha pagato è stato soltanto per merito del battitore cubano: prima gira in foul un sinker interno a 98 miglia, poi guarda due lanci finiti fuori la zona. Quindi gira la mazza su una dritta a due cuciture lanciata a 99 miglia di velocità e finita sopra il “batter eye”, oltre l’esterno centro, nel punto più lontano (450 piedi da casa base, circa 137 metri) e più alto di Minute Maid Park. In un amen gli Astros si portano avanti 3-1 ed il chiasso del pubblico certifica che il fuoricampo di Schwarber è stato già dimenticato.

È stato il momento che ha stravolto la partita: Alvarado resta sul monte e passa in base Bregman, arrivato poi in seconda su lancio pazzo. Il mancino dei Phillies reagisce mettendo strikeout Kyle Tucker e lascia il posto a Seranthony Dominguez che perde la battaglia contro l’ex Red Sox Christian Vazquez. È 4-1. Il bullpen di Philadelphia rimette le cose a posto contro Mancini, ma è tardi. Anche Valdez viene sostituito (6IP, 2H, 1ER, 2BB, 9K) dal bullpen: Hector Neris, per otto stagioni rilievo dei Phillies, chiude il suo turno di lavoro con due strikeout mentre Eflin, al cambio campo, lascia soltanto una valida ad Altuve. Si tratta della numero 103 in carriera durante la postseason, cosa che gli permette di raggiungere Jorge Posada al quarto posto di tutti i tempi. Ad ottenere gli ultimi sei out ci pensano Bryan Abreu e Ryan Pressly, con il closer Astros che ha avuto il compito più duro, dovendo affrontare la parte migliore del lineup Phillies (Hoskins, Realmuto, Harper, Castellanos). La valida di Realmuto non basta: Harper e Castellanos si dimostrano troppo frettolosi girando entrambi il primo lancio per gli out al volo realizzati da Alvarez e Tucker. Esplode la festa arancione a Minute Maid Park: gli Astros vincono la seconda World Series in sei anni e diventano la prima squadra dal 2013 a chiudere la World Series vincendo la gara decisiva tra le mura amiche.

IL TABELLINO

Luca Giangrande

Foto: Jeremy Peña solleva il "Commissioner's Trophy". Credit: Harry Howe/Getty Images