MLB, Mets e Braves lanciano i play-off: da questa sera via alle Wild Card Series
Mentre la MLB si prepara ad affrontare la fase più emozionante della stagione, i play-off, il mondo del baseball piange la scomparsa di una delle sue leggende più iconiche: Pete Rose.
La notizia della morte della leggenda dei Cincinnati Reds è stata trasmessa intorno alle ore 1.12 della notte italiana tra lunedì 30 settembre e martedì 1° ottobre, a pochi minuti di distanza dall’ultimo out di gara due del doubleheader tra Atlanta Braves e New York Mets che ha deciso l’ultima qualificata alla National League Wild Card Series.
Rose, noto come “Charlie Hustle”, è il re indiscusso delle battute valide MLB (4256, record che resiste ancora oggi) segnate nell’arco di 24 stagioni in carriera, 3562 partite disputate, 15.890 apparizioni al piatto e 14.053 turni in battuta, anche questi record assoluti. Nel corso della sua carriera, Rose ha partecipato a 17 All-Star Game, vinto due Gold Glove, un premio di miglior debuttante (1963) e quello di MVP del 1973, oltre a tre titoli di battuta (1968, 1969, 1973). Esponente di spicco della “Big Red Machine” di Sparky Anderson insieme ad altre leggende come Johnny Bench e Joe Morgan, Rose ha guidato i Reds a cinque titoli divisionali tra il 1970 ed il 1978, ed a due World Series consecutive (1975 e 1976) prima di aggiungere un terzo anello nel 1980 con i Philadelphia Phillies. Dopo una breve parentesi con i Montreal Expos nel 1984, ha fatto ritorno nella natìa Cincinnati in qualità di manager-giocatore, doppio ruolo che ha ricoperto fino al 1986, quando, all’età di 45 anni, ha appeso mazzo e guanto al chiodo. Ha ricoperto il ruolo di manager dei Cincinnati Reds fino al 1989 quando, a seguito dello scandalo scommesse emerso nel febbraio dello stesso anno, l’allora Commissioner MLB Bart Giamatti gli ha comminato una squalifica a vita per aver scommesso su partite dei Cincinnati Reds, decisione che ha anche impedito la sua induzione nella National Baseball Hall of Fame di Cooperstown.
Nonostante le tante controversie che hanno segnato la sua carriera sportiva, il suo contributo al baseball resta innegabile. La sua scomparsa contribuisce a segnare la fine di un epoca, proprio alla vigilia di un nuovo capitolo che sta per essere scritto con i play-off di quest’anno, che in Italia verranno trasmessi su Sky Sport con una partita al giorno, a cominciare dalle prime due partite della American League Wild Card Series tra Baltimore Orioles e Kansas City Royals in programma questa sera (ore 22.08) e domani sera (ore 22.38).
Dopo una stagione regolare ricca di emozioni e colpi di scena, i play-off della MLB sono pronti a prendere il via con il format ormai consolidato che prevede una prima fase Wild Card al meglio delle tre partite, seguita dalle Division Series al meglio delle cinque partite e dalle Championship Series al meglio delle sette partite. Le due squadre vincitrici delle Championship Series si affronteranno poi nelle World Series, il “classico d’autunno”.
I play-off 2024 promettono emozioni e colpi di scena come quelli vissuti nell’antipasto di ieri tra Atlanta Braves e New York Mets in un Truist Park pieno in ogni settore. Le due squadre sono scese in campo per conquistare la qualificazione play-off, con gli Arizona Diamondbacks – squadra campione uscente della National League – affacciata alla finestra. Ai serpenti del deserto serviva uno sweep di Braves o Mets per poter accedere alla Wild Card Series, così non è stato. Sotto 3-0 a fine settimo inning, i New York Mets hanno ribaltato i Braves segnando sei punti nell’ottavo inning con le battute di Francisco Alvarez, Starling Marte, Francisco Lindor, José Iglesias ed un fuoricampo da due punti di Brandon Nimmo. Uno scatenato Ozzie Albies ha poi riportato i Braves in vantaggio al cambio campo, ma un 2-run HR di Francisco Lindor ed il riscatto di Edwin Diaz hanno regalato ai Mets gara uno per 8-7. Drama anche nella seconda sfida: uno spasmo alla schiena ha fermato Chris Sale (vincitore della Tripla Corona 2024), così, trenta minuti prima dell’inizio della sfida da dentro o fuori, il manager dei Braves Brian Snitker ha informato Grant Holmes che sarebbe toccato a lui salire sul monte di lancio dello stadio di casa. Holmes ha risposto con 4 riprese da sette strikeout, una sola battuta valida concessa ed una sola base ball concessa. Al suo posto, il bullpen, poche ore prima imploso nell’ottavo inning di gara uno, ha fornito cinque riprese da quattro strikeout e due battute valide concesse mentre le valide del colombiano Giovanny Urshela e di Marcell Ozuna hanno prodotto i punti del 3-0 finale.
Gli Atlanta Braves saranno impegnati da questa notte (gara uno è in programma dalle 2.38) sul diamante dei San Diego Padres, che per l’occasione punteranno sull’ex Yankees Michael King, in luce con un 2024 da 2.95 di media PGL su 173.2 riprese lanciate. I californiani sono stati una delle squadre più entusiasmanti del 2024. Guidati in attacco da un superlativo Jurickson Profar, dal candidato a miglior debuttante per la National League Jackson Merrill, da Manny Machado e Fernando Tatìs Jr., e sul monte da Dylan Cease e da uno dei bullpen più forti della National League, i Padres hanno chiuso la stagione a cinque lunghezze dai Los Angeles Dodgers ma ottenuto diverse prime volte. Pochi giorni fa sono stati i primi nella storia della MLB a qualificarsi ai play-off grazie ad un “game ending triple play” proprio contro i Los Angeles Dodgers. Per la prima volta nella storia della franchigia hanno portato cinque giocatori all’All-Star Game e sono diventati la prima ed unica squadra nella storia della MLB con una no-hitter (Dylan Cease), un triplo gioco difensivo, tre fuoricampo consecutivi nella stessa partita ed una vittoria rimontando uno svantaggio di otto punti, tutto nella stessa stagione. Inoltre, un suo giocatore, Luis Arraez, è diventato il primo nella storia a vincere il titolo di battuta (.314) per la terza volta consecutiva con squadre diverse. La franchigia di San Diego, che nella sua storia non ha mai vinto una World Series, spera adesso di cancellare un’altra voce dalla lista “prime volte”. I Braves si presenteranno sicuramente sull’onda dell’entusiasmo generato dalla qualificazione in extremis, ma anche con molti dubbi, specialmente sul lanciatore partente per gara uno. Sicuramente non lancerà il trentacinquenne Chris Sale, reduce da una delle sue migliori stagioni in carriera (18 vittorie, media PGL di 2.38, 225 strikeout; Tripla Corona dei lanciatori National League), quindi Snitker potrebbe puntare sulla garanzia Max Fried, a quattro giorni di distanza dalla sua ultima partita di regular season (8.2 riprese shutout e da 9 strikeout contro i Kansas City Royals). La formazione di Atlanta, vincitrice della World Series 2021, è arrivata ai play-off sconfiggendo i tanti infortuni che hanno condizionato una stagione non facile, a dimostrazione di una capacità e forza di volontà non comune.
Sulle ali dell’entusiasmo di una giornata particolare anche i New York Mets, che dalle 23.32 di questa sera se la vedranno con i Milwaukee Brewers, vincitrice della National League Central division e prima squadra a qualificarsi ai play-off. Come i Braves, anche i Mets hanno dovuto sopperire ad una gran quantità di infortuni occorsi a giocatori chiave, e come i Braves hanno dimostrato grande perseveranza. A dimostrarlo è il record di 68-44 ottenuto a partire dal 25 maggio (secondo solo a quello dei Padres, 66-42 nello stesso periodo) quando i Mets, a seguito della sconfitta per 7-2 contro i San Francisco Giants, sono scesi al quarto posto divisionale con 16 lunghezze dai Philadelphia Phillies, un record di 21-30 e la prospettiva di un’altra fallimentare stagione. A caricarsi la squadra sulle spalle è stato Francisco Lindor, protagonista per mesi a ritmo di MVP, bravo a risvegliare anche Pete Alonso ed a servire da mentore al giovane Mark Vientos. Tra i protagonisti della squadra anche Brandon Nimmo, che, nonostante una stagione complicata, si è reso protagonista di almeno 23 fuoricampo e 25 doppi per la seconda stagione consecutiva. Importante anche l’apporto del monte di lancio con Sean Manaea tornato su livelli da All-Star, e i contributi forniti dal partente David Peterson e dal rilievo José Butto, che in più occasioni è stato determinante dal bullpen. Questa sera i Mets si presenteranno con Luis Severino, intenzionato a lasciare il segno, contro Freddy Peralta, asso della rotazione Brewers. La formazione del Wisconsin è l’eterna sorpresa delle ultime stagioni. Guidati in attacco da Willy Adames (32 fuoricampo e 112 punti battuti a casa), William Contreras, Rhys Hoskins e dal ventenne Jackson Chourio (21 fuoricampo, .275/.327/.464), puntano sull’aggressività sulle basi, l’efficacia difensiva (l’azzurro Sal Frelick è tra gli elementi più importanti della squadra e tra i protagonisti in queste categorie) e su un bullpen che presenta più elementi in grado di lasciare il segno.
A guardare con molta attenzione le due serie Wild Card della National League sono Los Angeles Dodgers e Philadelphia Phillies, per rendimento due tra le migliori squadre degli ultimi anni ma allo stesso tempo anche due deluse dalle recenti serie di play-off. I Dodgers, che nelle ultime settimane hanno strappato ai Phillies la palma del miglior record MLB (98-64), si presentano con uno Shohei Ohtani in grande forma, affiancato dalla costanza di Mookie Betts e dal pericoloso Teoscar Hernandez. Il fenomeno giapponese ha concluso una regular season strepitosa che lo ha visto scrivere la storia con 54 fuoricampo e 59 basi rubate (l’unico giocatore in oltre cento anni di storia della MLB con una stagione da 50-50). Ohtani, che ha dominato la National League per fuoricampo, punti battuti a casa (130), OBP (.390), SLG (.646), OPS (1.036) e valide da basi extra (99), ha perso per .004 punti di media battuta la possibilità di vincere la Tripla Corona dei Battitori. Il titolo di battuta è andato a Luis Arraez, che lo ha vinto per la terza volta (come Pete Rose), e spera di poterlo sfidare nella Division Series. Sarà infatti la vincitrice della serie tra Padres e Braves a dover affrontare i campioni della NL West che presentano un grande tallone d’Achille: il monte di lancio. I soliti, solidi, Phillies di Trea Turner e Bryce Harper, e del candidato Cy Young Zack Wheeler (WHIP di 0.96), aspettano invece la vincente di Brewers-Mets. Per una grande fetta del 2024, grazie ad un marzo-aprile-maggio da 40-18, i Phillies sono stati la squadra migliore della stagione, trascinata dai fuoricampo di Kyle Schwarber (38) – che comanda la National League per basi ball guadagnate (106). Poi, una leggera flessione tra luglio e agosto, unita alla grande rincorsa dei Dodgers (35-18 tra agosto e settembre) hanno relegato i Phillies al secondo posto, a tre lunghezze da Ohtani e compagni. Se è vero che i Phillies possono contare su un attacco formidabile, è altrettanto vero che il monte di lancio è di buona qualità. Il terzetto Wheeler-Nola-Suarez è tra i migliori della stagione, ed il bullpen – non sempre in bolla nel corso della stagione – ha comunque delle carte interessanti come Carlos Estevez (il giocatore per il quale i Phillies hanno ceduto agli Angels Samuel Aldegheri), Matt Strahm e Jeff Hoffman.
L’American League Wild Card Series comincerà con la sfida tra Baltimore Orioles e Kansas City Royals. I primi due incontri di questa serie, questa sera e domani sera, verranno trasmessi in diretta TV (e in streaming su NOW) sui canali di Sky Sport. Orioles e Royals sono due squadre giovani, che hanno corso a grande ritmo specialmente nella prima metà di stagione e che hanno faticato molto nell’ultimo mese, dove si sono allontanate rispettivamente da New York Yankees (prima squadra della American League) e Cleveland Guardians (seconda classificata American League), vincitrici di AL East e AL Central. Sarà sfida nella sfida tra i due interbase Gunnar Henderson e Bobby Witt Jr, entrambi in lizza per il premio MVP fino a quando Aaron Judge – dominatore dell’American League per fuoricampo (58), punti battuti a casa (144), basi su ball (133), OBP (.458), SLG (.701), OPS (1.159) e valide da basi extra (95) – ha deciso di cambiare ritmo. Se il premio MVP andrà finirà molto probabilmente nella mani di Aaron Judge, Bobby Witt Jr può consolarsi con le sue 211 valide e la media battuta di .332, che gli ha consentito di vincere il titolo di battuta in una stagione da 32 fuoricampo e 31 basi rubate con 109 punti battuti a casa. Insieme a Salvador Perez è stato il principale motore dei Kansas City Royals. Altri giocatori importanti sono Colton Cowser (in lizza per il premio di miglior debuttante per l’American League) e l’Azzurro al Classic 2023 Vinnie Pasquantino, che quest’anno ha battuto 19 fuoricampo, 30 doppi e 97 punti battuti a casa. Un infortunio subito ai primi di settembre ha anticipato ancora una volta la fine della sua stagione regolare, ma Matt Quatraro, manager dei Royals, si è detto fiducioso sulla possibilità di recuperarlo per i play-off. In giornata verranno ufficializzati i roster per le partite di Wild Card Series. Altri giocatori chiave sono i lanciatori partenti Corbin Burnes per gli Orioles e Seth Lugo e Cole Ragans per i Royals. La vincente della sfida se la vedrà con gli Yankees della spaventosa coppia Judge-Soto, di un Giancarlo Stanton in ripresa e dei giovani Austin Wells e Anthony Volpe. Rischia di saltare i play-off Anthony Rizzo, che nell’ultimo fine settimana di stagione regolare, dopo essere stato colpito da un lancio di Ryan Borucki, ha sofferto la frattura all’anulare ed al mignolo della mano destra.
L’attesa forse più grande è per la serie tra Houston Astros e Detroit Tigers che comincerà nel Texas questa sera alle 20.32 con la sfida tra Framber Valdez e Tarik Skubal, lanciatore vincitore della Tripla Corona dei lanciatori dell’American League grazie a 18 vittorie, una media PGL di 2.39 e 228 strikeout. Tarik Skubal e Chris Sale succedono a Justin Verlander e Clayton Kershaw che nel 2011 sono stati i primi a vincere la Tripla Corona dei lanciatori in American League e National League nella stessa stagione.
Minimo comune denominatore tra le due squadre è A. J. Hinch, manager che ha riportato i Detroit Tigers ai play-off a dieci anni di distanza dall’ultima apparizione. Hinch, che quest’anno ha compiuto 50 anni, è al timone dei Tigers dal 2021, che lo hanno firmato dopo una stagione di stop. Dal 2015 al 2019 è stato manager degli Houston Astros e nel 2017 ha vinto la World Series. Due anni più tardi, a seguito della scoperta dello scandalo dei segnali rubati – pratica della quale Hinch era a conoscenza -, l’allora GM degli Astros, Jeff Luhnow, e A. J. Hinch vennero sospesi per un anno dalla MLB, e in seguito licenziati dagli Astros.
Oggi Hinch dirige una tra le più affascinanti squadre del momento, reduci da una corsa mirabolante per raggiungere i play-off. Il 31 luglio, giorno della trade deadline, i Tigers erano a cinque lunghezze da quota .500 ed avevano un distacco incolmabile dalla vetta divisionale e dalla Wild Card. La squadra decise di privarsi di alcuni dei pezzi migliori come l’asso Jack Flaherty (finito ai Dodgers), l’utility Mark Canha, il rilievo mancino Andrew Chafin ed il ricevitore Carson Kelly. Dal 1° agosto i Tigers hanno cambiato pelle e vinto 34 di 53 partite, un ritmo inferiore, nello stesso periodo di tempo, soltanto al 35-18 dei Dodgers ed al 34-18 dei Padres, con gli Astros (32-21) a seguire. Anche i texani hanno cambiato pelle a stagione in corso. Dopo il primo mese di stagione regolare, infatti, la José Altuve e compagni erano nelle retrovie della American League West con un record di 8-19, a 7 lunghezze dai Seattle Mariners. A trasformare gli Astros sono stati i lanciatori Ronel Blanco e Framber Valdez, tornato in forma, oltre ad Hunter Brown e Spencer Arrighetti, che ha cambiato passo negli ultimi due mesi di stagione, ai quali si è unito Yusei Kikuchi. In attacco, il rientro in forma di Yordan Alvarez – tornato sui livelli del 2022 quando trascinò gli Astros al titolo – e i soliti Kyle Tucker e José Altuve con il giovane Yainer Diaz sono stati determinanti nella rincorsa play-off dei texani, per la settima volta nelle ultime otto stagioni campioni della AL West. Alex Bregman e Justin Verlander, hanno una motivazione in più: per entrambi potrebbero essere gli ultimi giorni in divisa Astros.
La vincente di Astros-Tigers affronterà i Cleveland Guardians: Emmanuel Clase (47 salvezze, media PGL di 0.61 su 74.1 riprese lanciate), il bullpen in generale, José Ramirez (39 fuoricampo, 118 punti battuti a casa, 41 basi rubate), Josh Naylor, Steven Kwan e la difesa di Andres Gimenez in seconda base sono le uniche certezze di Stephen Vogt, manager alla prima esperienza, che sogna di arrivare dove neanche Terry “Tito” Francona è riuscito, ovvero portare la squadra di Cleveland al primo titolo dal 1948.
I play-off MLB verranno trasmessi, con una partita al giorno, in diretta TV (e in streaming su NOW) sui canali di Sky Sport.
Luca Giangrande
Foto: I Mets festeggiano un punto battuto a casa da José Iglesias nella parte alta dell'ottavo inning di gara uno vinta per 8-7 lunedì 30 settembre. Credit: MLB.