L'amore per Enrico Obletter: le sue ragazze lo hanno affidato ai social
01/03/2021 7 Minuti di lettura

L'amore per Enrico Obletter: le sue ragazze lo hanno affidato ai social

Una settimana è passata da quando Enrico Obletter ci ha lasciati è il dolore è ancora profondo

Una settimana è passata da quando Enrico Obletter ci ha lasciati è il dolore è ancora profondo.
Difficile è trovare le parole per provare a lenirlo, perché le parole non sono sufficienti a tradurre i sentimenti che quell’uomo così speciale ha saputo produrre in ognuno di coloro lo hanno conosciuto.

Negli anni in cui Enrico, da allenatore di squadre di club prima, da manager della Nazionale poi, si è guadagnato la recente induzione alla Hall of Fame della FIBS, ha saputo creare intorno a sé quell’aura di immortalità che solo i grandi sanno fare. Lo ha fatto con la sua simpatia, nascosta dietro quella apparente scorza da burbero. Lo ha fatto con il suo lavoro e la sua continua ricerca del miglioramento. Lo ha fatto soprattutto creando empatia intorno a sé e costruendo con le sue ragazze non un gruppo, non una squadra, ma una famiglia. La dimostrazione sono le splendide parole con cui e “Sorelle” hanno voluto salutare il loro “Papà”.

È con le lacrime che scivolano ritmicamente sulla tastiera che scrivo queste poche righe di introduzione che mi voglio associare al messaggio che le ragazze hanno lanciato, chi più prosaicamente, chi più poeticamente, al loro mentore; perché anche per me – che in questi anni di raduni e trasferte delle nazionali mi sono semplicemente limitato a cercare di raccontare ciò che vedevo stando al di fuori del diamante – è stato molto difficile accettare il distacco da una persona così genuina e sincera, una persona speciale, ma credetemi, e lo dico a chi non lo conosceva o chi lo vedeva stando solo fuori dal campo: era impossibile non innamorarsi di Enrico. Ciao vecchio leone!

                                                                                                                                             Michele Gallerani

A te, il saluto delle tue ragazze:
Erika Piancastelli: “Non so cosa pensare in questo momento. Enrico, il nostro guerriere. Lui che ci ha sempre spinto oltre. Lui che ha creduto nei nostri sogni più di tutti. Come nazionale rappresenteremo sempre l’Italia... ma da adesso in poi rappresentiamo e giochiamo per te Enrico Obletter ???? Sarai sempre nei nostri pensieri”

Lisa Ann Birocci: “Enrico, non saprò mai cosa vedesti in una ragazza di 22 anni dell’Iowa appena uscita dal college nel 2005. No so perché mi meritai la tua amicizia. Ricordo di averti fisicamente abbracciato quando ti incontrai la prima volta perché avevo bisogno di un’altra persona che parlasse inglese dopo aver passato duramente due mesi ad imparare un’altra lingua nel paese che sarebbe diventato la mia amata seconda casa. Tu e l’Italia mi avete regalato così tanto. Da dove inizio a ringraziarti? Sono passati anni prima di aver avuto l’onore di incontrare Giovi ma tu mi hai sempre detto che saremmo diventate subito amiche. E lo siamo state. Altri anni sono passati prima di incontrare i tuoi figli anche se mi sembrava di conoscerli già da tempo per quanto parlavi di loro. Il mio cuore è addolorato pensando a loro.
Si, ricordo tutte le partite e i campionati vinti assieme ma tengo ancora di più alle avventure che abbiamo condiviso fuori dal campo. Ti piaceva mostrarmi i posti intorno a noi. Mi hai invitato nella tua casa. Ho amato tutti i tuoi cani! Hai cucinato innumerevoli pasti per me, la mia famiglia, per Andy e per la sua famiglia. Abbiamo sempre lasciato casa tua pieni come i barili e un po’ alticci. Okay forse molto alticci a volte. Mi hai sempre rispedito negli USA con bottiglie della “medicina” (un vino da dessert ungherese). Continuo ad essere dell’idea che posso magiare più arrosticini sia di te che di Federico Pizzolini. Sei sempre stato un tifoso degli Yankees e ti portavo sempre abbigliamento, libri e magliette dagli Stati Uniti. Hai fatto di tutto per farmi riconnettermi con Sant’Arcangelo dove vive ancora la mia famiglia allargata. Sei stato il primo a condividere il lutto con me quando è scomparso mio padre. Controllavi sempre che andasse tutto bene. Eri contentissimo quando ho avuto Luca e Bianca (nomi Italianissimi). Anche se fisicamente non li hai mai incontrati, ci hai parlato in video innumerevoli volte e il tuo nome aleggia sempre in casa. Luca ha pianto tutto il giorno con me. Sa che cosa significhi per me.
Non hai mai mollato quando si trattava di me. Non hai mai lasciato che mi accontentassi. Ci hai creduto quando io non l’ho fatto. Sei stato il mio allenatore, il mio mentore ma soprattutto un mio caro amico. Non so neanche se amico è la parola giusta perché eri famiglia per me.
Fino all’ultimo momento mi hai spinta fuori dalla mia zona di comfort per raggiungere il sogno che avevamo. Non ti deluderò.

Ilaria Cacciamani: “Vedo questa foto da ore e penso a quello sguardo così difficile da sostenere, che tante volte faceva paura ma la maggior parte delle volte riusciva a tirare fuori il meglio da ognuna di noi. Non riesco a pensare che non potrai continuare questo magnifico viaggio insieme a noi ma sappi che ci sarai sempre. Gli insegnamenti, i cazziatoni, gli aneddoti e le leggere pacche sulla spalla non ci lasceranno mai, anzi saranno ancora più presenti e rumorosi, proprio come eri tu. Da oggi è per te???? #PERENRICO

Obletter durante una visita alla Asia Pacific Cup

Emily Carosone: “All’uomo che mi ha dato una possibilità. Mi mancherai????

Greta Cecchetti: “Sei stato una di quelle persone che sembrano eterne, qualcuno che esisterà per sempre; credo che in un certo senso per noi ragazze sarà proprio così. Sei stato l’allenatore della nazionale italiana di softball definita la più forte di sempre. Ma noi siamo la nazionale più forte di sempre perché ci hai allenate tu. Ci sono ancora tante cose che avresti potuto insegnarci. Ci sono ancora tante cose che avrei voluto chiederti. Hai sempre creduto in noi, ma soprattutto hai fatto in modo che noi credessimo in noi stesse, specialmente quando tutto e tutti erano contro di noi. Le lezioni, gli aneddoti, i cazziatoni, le battute, le visite in pedana, gli incoraggiamenti, tutta l’energia che ci trasmettevi...in questi giorni mi risuona tutto nella testa: “forza azzurre!”, “mai mollare!”, “credici Greta!”, “continua a salire!”
...e mi mancherà tutto da morire.
Per tutto ciò che mi hai insegnato, ti ringrazio infinitamente e ti prometto che non me ne dimenticherò mai. Posso dire con certezza che mi hai reso una giocatrice migliore. Hai reso la nazionale italiana migliore. Nell’ultimo messaggio che mi hai mandato mi hai scritto “continuate nella vostra missione”. Da oggi, questa missione è per te. Ciao Enrico
????

Elisa Cecchetti: “Al tuo grido FORZA SQUADRA avremmo conquistato il mondo. Lo faremo per te, con te.
Ciao Enrico
????

Marta Gasparotto: “Ciao Enrico! - Enrico? Tu mi devi chiamare coach
Enrico, secondo te chi è partente della finale? Dopo 20 minuti di cazziatone: "Uagliò certe domande non me le devi fare più"
Potrei andare avanti per giorni citando tutte le tue frasi e i tuoi aneddoti o a raccontare tutto quello che hai rappresentato per me e per tutti noi, ma le parole non sarebbero mai abbastanza!
È proprio vero, noi siamo Sorelle e tu sei stato come il nostro papà, l'unico che in un modo o nell'altro riusciva sempre a tenere insieme questa grande Famiglia.
Ci mancherai tantissimo, ma sono sicura che sarai sempre con noi. Nei nostri ricordi e in tutto quello che ci hai insegnato.
Giocheremo per te
???? #PERENRICO”

Andrea Howard: “Enrico è stato il più grande combattente che io abbia conosciuto. Era chiassoso, intenso e grintoso. Era anche gentile, disponibile e di supporto. Io sono arrivata in nazionale a 17 anni e lui non ha mai smesso di farmi capire quanto credesse in me e nelle mie qualità. Posso ancora sentire la sua voce ogni volta che mi serve motivazione e questo è qualcosa che amerò per sempre. Mi ritengo molto fortunata per  aver avuto l’onore di giocare per un allenatore così appassionato. Lui sarà sempre nel mio cuore. Forza Italia, per Enrico. ????

Alexia Lacatena: “All’uomo che mi ha dato la possibilità di diventare parte di qualcosa di grande, più grande di me stessa, più grande di una semplice attività sportive: grazie per aver sempre creduto in me ???? Mi hai dato la possibilità di giocare per il Paese che amo e continuerò a farlo, per te???? Grazie per essere stato un coach fantastico ???? Mi mancherai ???? #forzaitalia #PERENRICO

Giulia Longhi: “Caro Enrico, con tutta la mia totale sincerità provo tanta rabbia nei tuoi confronti. Te ne sei andato via così all’improvviso e hai portato con te un gran pezzo di me senza neanche chiedermelo.
Ho sperato fino all’ultimo secondo che tu potessi farcela. Non ho mai dubitato di te. Neanche questa volta. Ci ho sperato fino alla fine. In cuor mio, immaginavo già quel giorno dove tutti saremo stati intorno a te a sentire questa tua incredibile storia da sopravvissuto. Dove ti saresti vantato per avercela fatta.
Ti odio più che mai Enrì per non esserci riuscito questa volta.
Ti odio ma in realtà io ti amo perché mai nessuno è riuscito a darmi tutto quello che sei riuscito a darmi tu. Mi capivi più di qualsiasi altra persona al mondo. Credevi in me. Tiravi fuori il meglio di me. Solo tu riuscivi a creare quella motivazione dentro che mi spingeva a non mollare mai. Tu tracciavi la strada da percorrere per raggiungere gli obiettivi. Tu eri quello che ci credeva sempre. Che trovava forza dalle sconfitte più buie. Eri il mio faro. Crederci. Crederci sempre. Lavorare duro. Positività. Pandoval. Panda Gigante.
E ora come faccio Enrì.
Ti giuro io ti avrei seguito anche in cima alla luna.  Questa volta però sono arrabbiata con il mondo perché non posso venire dove vai tu. Posso soltanto prometterti che sarò accanto al tuo samurai e che sarò un Panda Gigante come volevi tu, non solo in questo 2021, ma per il resto della mia vita. Dal profondo del mio cuore io Ti ringrazio. Grazie per quello che sei stato. Grazie per aver avuto un impatto così grande nella mia vita. Sono stata una tra le persone più fortunate del mondo.
Non sei sotto la mia pelle, sei nelle mie ossa.
Tua per sempre,
Pandoval
”.

Fabrizia Marrone: “Mi hai conosciuta quando ero davvero piccolina, mi ricordo la prima volta che mi hai allenata, avevo appena iniziato a giocare, non ero in grado di fare niente, solo di correre veloce e cimentarmi il più possibile in quello che mi si diceva ci fare. E tu eri rimasto colpito e in poche ore mi hai trasmesso emozioni, emozioni che sono subito diventate passione che resterà sempre dentro di me. Come ci resterai tu, hai conquistato il mio cuore, mi hai cresciuta, con i tuoi consigli sempre giusti e saggi, mi hai sempre spronata, ascoltata, mi hai insegnato a credere in tutto quello che facevo, a lottare,a superare ogni volta i miei limiti, ad essere paziente,a lavorare duro, a bestemmiare ahaha no per quello non ci sei riuscito! Mi hai insegnato ad essere una vera guerriera. Una donna guerriera. E ci sei riuscito Enrico. GRAZIE. Però ora, non so come sia possibile, tu non ci sei più. E già mi manchi come l’aria, e mi mancherai oggi, domani, ogni volta che prenderò quella mazza e quel guantone in mano, perché nulla sarà lo stesso senza di te. Mi mancherà la tua voce, sempre pronta a dire la cosa giusta nel momento giusto. Quando mi gridava la maggior parte delle volte per dirmi che ero una PIPPA ahah o per raccontarmi le tue esperienze e le tue storie infinite. Sono arrabbiata più che mai, oltre ad essere devastata dal dolore, e questa volta il tempo non guarirà questa ferita.
Però ora c’è solo una cosa che posso continuare a fare per esserti ancora più vicina, quella di continuare a combattere insieme alle mie sorelle per questo sogno, per queste Olimpiadi perché tu ci hai portato in alto e noi in alto voleremo con te.

Mi mancherai per sempre.
????
Ciao Uagliò
????”

Alice Nicolini: “Grazie a te per aver sempre creduto in me,in noi più di chiunque altro???????????? Senza di te non sarei mai arrivata dove sono ora????????

Alessandra Rotondo: “LA TUA ITALIA????
Guardo e riguardo foto.
Penso e ripenso a tutti i tuoi discorsi, consigli, cazziatoni, aneddoti.
Li sento e li vedo forte e chiaro nella mia mente.
C’è un silenzio assordante che mi distrugge. Un dolore che mi mangia dentro. Un vuoto che sarà incolmabile.
Un grazie non sarà mai abbastanza.
Sei stato un mentore, un motivatore. Sei stato importante. Sei stato fondamentale.
Ora goditi lo spettacolo da lassù, nel cielo azzurro, come tutti i cuori che hai colorato in questi anni con la tua energia e positività.
Sei riuscito a creare un gruppo speciale che porterà avanti la missione che INSIEME abbiamo iniziato; solo che ora abbiamo una motivazione in più.
Giocheremo per te e con te!
Spero che riusciremo a farti brillare gli occhi di felicità e renderti sempre orgoglioso di noi.
Ti ricorderò sempre con la tua mano sulla spalla a dirmi di non mollare mai
????
PER TE ENRICO
????

Laura Vigna: “Voglio ricordarti così ????”

 Obletter abbraccia Laura Vigna e Susanna Soldi dopo la vittoria dell'Europeo U19 del 2018 (BaseballClipper)