Il Baseball5 come veicolo di crescita e augurio di rinascita a Rebibbia

Il Baseball5 come veicolo di crescita e augurio di rinascita a Rebibbia
07/12/2021
Parte dalla Casa Circondariale romana il progetto della FIBS “Sport in Carcere – Ritorno a casa base”

È partito il progetto Sport in Carcere - Ritorno a casa base realizzato dalla Federazione in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e la direzione della Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, nella persona della Direttrice Dottoressa Rosella Santoro.

Il Presidente Andrea Marcon e il Segretario Generale FIBS Giampiero Curti hanno creduto in questo progetto – avviato nel 2020 e sospeso a causa della pandemia – che vuole immaginare, oltre a una emozionante esperienza umana, una concretizzazione dell’aspetto anche sociale dello sport attraverso la promozione della pratica e della cultura sportiva.

La nascita del Baseball5, che prevede come equipaggiamento l’utilizzo della sola palla morbida, ha permesso alla Federazione di entrare nell’Istituto carcerario che si è dimostrato interessato e disponibile alla sperimentazione di questa nuova proposta.

L’equipe FIBS in prima linea nel progetto è stata selezionata ad hoc da CNT e CNA ed è composta da tre tecnici federali: Fabio Borselli, Andrea De Angelis e Andrea Stefanoni e tre arbitri: Lorenzo Menicucci, Simone Minicucci e Fabrizio Bordi, supportati dalla Psicologa dello Sport Sara Biondi.

L’iniziativa è stata avviata il 1° dicembre con la presentazione ai 25 detenuti coinvolti, alla presenza della Direttrice dell’Istituto e dei giovani Ispettori dei due settori di Rebibbia prescelti: l’Ispettrice Cinzia Silvano del settore G8, nel quale sono interessati 11 detenuti, e l’Ispettore Erminio Rossi del Settore G11 che vede la partecipazione di 14 detenuti.

Attraverso video sul B5 gli Istruttori hanno innanzitutto descritto le fasi dell’attività che prevede due lezioni di un’ora e mezza ciascuna a settimana per ciascun Settore in un arco di tempo di 4 mesi; una partita dimostrativa a metà percorso con atleti, tecnici e arbitri FIBS e una partita di fine percorso formativo tra gli stessi e i detenuti partecipanti.

Alla fine verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione a dimostrazione di aver acquisito una conoscenza sportiva e, ci auguriamo, un’alternativa positiva.

La Federazione, il 3 dicembre scorso, è già entrata nel vivo, con le prime lezioni pratiche per entrambi i Settori.

Ma diamo la parola ha chi ha condotto l’attività sul campo:

Per Fabio Borselli, alla guida nel Settore G11: “È stato tutto molto bello: interessati ed interessanti, coinvolti e coinvolgenti... davvero una bella sensazione. Anche se le regole applicate ancora sono poche, già si vede la comprensione del meccanismo e un paio di loro sono davvero bravi. Moltissimo agonismo e un sacco di ‘sfottò’ ma in generale tutti molto attenti alle regole e desiderosi di sentirsi dire ‘bravo’. Nota super positiva il ‘pubblico’ che alla fine dava pure consigli. Frase della giornata: coach, mi sono proprio fomentato a bbbestia. Quando abbiamo smesso ci sono quasi rimasti male. Un sacco di ‘high five’ alla fine e tutti pronti alla replica.”

Per il Settore G8 Lorenzo Menicucci: “Hanno partecipato 14 detenuti, suddivisi in 3 squadre, che si sono alternati nelle posizioni di attacco, difesa e arbitraggio. Sono stati tutti coinvolti partendo da esercizi semplici e aggiungendo man mano delle novità, spiegando le prime regole di base e allontanando le basi da un esercizio all'altro. L'impressione è che ci sia stata una partecipazione attiva da parte di tutti, anche nella fase dell'arbitraggio, che all'inizio era visto con poco interesse, ma durante la lezione ha avuto un interesse crescente.”

Andrea De Angelis: “Entusiasmo. È la sensazione che ha sostituito il misto di ansia da prestazione e timore per l'esplorazione di questo micromondo ancora sconosciuto. Durante la presentazione ci siamo annusati e le sensazioni positive che avevamo percepito si sono confermate, alla domanda di rito finale "è divertente?" La risposta è stata "sì!". Come primo approccio non è niente male.”

Segnala la dottoressa Sara Biondi: “Io sono stata al G8 e mi è sembrato un buon primo incontro, ben gestito: entusiasmo, voglia di scherzare, divertimento competizione tanta. Concordo con Fabio (Borselli) sul bisogno di sentirsi bravi. Ho visto anche curiosità di altri che assistevano. Un inizio positivo!”

Una prima goccia, in cui crediamo molto.

Emanuela Principato

foto di repertorio by WBSC