Giappone molto forte: l’esordio azzurro al mondiale è doloroso, ma equilibrato
09/09/2022 3 Minuti di lettura

Giappone molto forte: l’esordio azzurro al mondiale è doloroso, ma equilibrato

Nella giornata in cui viene rinviata per pioggia al 14 settembre Corea del Sud-Canada, l’Italia esordisce perdendo contro il Giappone. La partita, come tutto il programma del primo turno del mondiale, è stata caratterizzata da temporali a intermittenza

Tra pioggia, rinvii, nuvole passeggere e stanziali, radar meteo che annunciano temporali e poi diventano quasi uragani, interruzioni e riprese, l’Italia esordisce nella trentesima edizione del Mondiale Under 18 di Bradenton e Sarasota, in Florida con una sconfitta. Il Giappone era avversario complicato da affrontare e lo ha dimostrato sul campo. L’Italia è riuscita a non essere una vittima sacrificale, perdendo 6-0 e pagando a caro prezzo un secondo inning in cui si sono incastrate imprecisioni, difficoltà e incertezze.

Il Giappone è squadra aggressiva e capace di usare il gioco costruito, ma anche quello potente. L’inizio è, come facilmente preventivabile, fatto per portarsi in vantaggio e spostare uomini. Dopo il doppio in apertura, battuto su Shogo Asano su Simone Carnevale, infatti, il manager giapponese gioca con il manuale in mano: sposta il corridore in terza con bunt di sacrificio e poi lo porta a casa con volata a destra di Shion Matsuo. A dire tutta la verità, sull’assistenza di Alessandro Volpe, forse ci sarebbe stata anche l’eliminazione a casa, ma una sfortunata azione degli azzurrini sul taglio, ha consentito agli asiatici di portarsi in vantaggio.

Al cambio campo il lanciatore nipponico, Ayuta Seimori, presentato alla vigilia come uno spauracchio, mette in base Alessandro Laise e, dopo un K a Manuel Zazza, subisce la prima bella valida della partita da Williams Wong, ma con due uomini sulle basi, Andres Annunziata non riesce a spingerli ulteriormente e l’inning si chiude con il primo rimasto in base della partita.

Nel secondo inning, una fortunosa valida, letteralmente caduta a foglia morta tra Laise (interbase) e Niccolò Funzione (esterno sinistro) apre uno squarcio nel punteggio, lasciando che il Giappone prenda il largo. Carnevale era riuscito a eliminare il primo battitore della ripresa, mettendo Yoshinobu Kuroda al piatto, ma poi arriva il big-inning nipponico: base ball a Mitsuhiro, bunt valido di Kojun Fujumori per riempire le basi e poi singolo a sinistra del lead-off Shogo Asano (2 punti a casa); un altro bunt valido (sulla terza) riempie di nuovo le basi e solo una grandissima presa al volo di Manuel Zazza su linea di Matsuo evita il peggio. A quel punto l’ormai “classico” scroscio di pioggia che accompagna ogni giornata della Florida in questo periodo si abbatte sulla difesa azzurra e, forse anche complice anche la mancanza di grip, Carnevale concede una base ball con punto automatico; il quarto punto della ripresa, sempre sotto la pioggia, arriva su palla mancata. Il quinto con una valida dell’esterno destro Yoshinobu Kuroda che, pur subendo una bellissima presa a terra di Annunziata, riesce a correre molto più veloce sul cuscino di prima, forzando il punto a casa. Per chiudere l’inning Simone Carnevale riesce a far battere una rimbalzante in diamante a Kaito Ito.

L’Italia è sotto ma è tutt’altro che arrendevole: Tommaso Adorni inizia il secondo inning con un bel doppio a sinistra; palla che si incastra nell’angolino e suona la carica, ma alla chiamata non rispondono né Volpe, né Ragionieri. Ci prova Niccolò Funzione, che costringe il seconda base giapponese, Kojun Fujimori a un errore, ma sull’arrivo salvo in prima di Funzione, Adorni, arrivato in terza, si fa cogliere in trappola tra terza e casa e il Giappone salva l’unica situazione difficile affrontata fino a quel momento.

Sale sul monte Sebastiano Catellani e l’Italia passa veloci terzo e quarto inning in difesa, nonostante un piccolo e indolore errore sul possibile terzo out del quarto inning.

Anche il Giappone cambia il lanciatore e mette il rilievo Shiki Kawahara. Il suo ingresso non cambia il rendimento dell’attacco azzurro, o meglio: non cambia la dominanza del monte giapponese che, anche quando non fa tutto da solo, ha una difesa lucida, rapida e precisissima.

La prima valida (un line-drive double) Catellani la subisce nella sua terza apparizione sul monte (al quinto) ed è l’esterno destro Kuroda a infliggergliela. Dopodiché i giapponesi appaiono un po’ troppo presuntuosi e irriverenti: fanno avanzare il corridore in terza con un bunt di sacrificio cu conto pieno e, successivamente, provano un safety squeeze per portare a casa il punto del 7-0, sul quale però – con out al volo da Ragionieri sulla palla impennata – si completa il doppio gioco difensivo che chiude l’inning.

In quel momento si interrompe anche la partita; già rinviato l’inizio di oltre un’ora, a quel punto si è reso necessario uno stop di 70 minuti a causa dell’ennesimo (forse il settimo o l’ottavo) scroscio di pioggia della giornata. Al rientro in campo Davide Montanari si è trovato a rilevare Catellani e lo ha fatto partendo da una volata e due rimbalzanti: una corredata da errore difensivo, quindi con arrivo in base, l’altra da doppio gioco difensivo e di conseguenza con inning terminato velocemente.

Di contro gli azzurrini non riescono, al di là di una texas di Edoardo Cornelli (entrato come pinch hitter per Zazza), a incocciare i lanci di Kawahara e la partita scivola via senza troppi ulteriori sussulti, nonostnate le due valide subite da Filippo Venditti, salito sul monte nell’ultimo attacco asiatico, ma capace di chiudere la ripresa senza subire ulteriori punti, lasciando il Giappone avanti 6-0. Inutile una bella valida al settimo di Andres Annuziata e anche la richiesta di challenge del manager Francesco Aluffi sull'ultimo out della partita.

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da Sarasota, Florida (USA), Michele Gallerani