Enrico Obletter, la lezione e l’eredità
15/03/2021 2 Minuti di lettura

Enrico Obletter, la lezione e l’eredità

Quando, alla fine dell’estate scorsa, si iniziò ad impostare il lavoro di pianificazione per la Convention del Baseball e del Softball Italiani 2021, già rimandato rispetto al consueto per l’incertezza della situazione pandemica, divenne ben presto chiaro che non ci sarebbe stata alternativa a una edizione on-line

Quando, alla fine dell’estate scorsa, si iniziò ad impostare il lavoro di pianificazione per la Convention del Baseball e del Softball Italiani 2021, già rimandato rispetto al consueto per l’incertezza della situazione pandemica, divenne ben presto chiaro che non ci sarebbe stata alternativa a una edizione on-line.

L’analisi degli aspetti tecnici, per una versione completamente nuova, come l’individuazione della piattaforma o delle piattaforme digitali più corrette per assecondare le esigenze dei diversi percorsi, la produzione, di qua e di là dell’Atlantico, dei video, la questione linguistica, particolarmente complessa, per un evento che la FIBS si era impegnata, già da gennaio 2020, a rendere il più possibile fruibile per una platea internazionale, è andata di pari passo, da subito, con una generale e completa disponibilità da parte dei relatori.

Alcuni già abituati a registrare o a tenere lezioni on-line, altri alla prima occasione per organizzare il proprio messaggio non per una platea presente e interattiva, ma in un contenuto di tipo audiovisivo, ma comunque aperti, con il consueto entusiasmo, a trovare la soluzione più adeguata.

Con un anno così particolare davanti, per la Nazionale di softball, Enrico Obletter ha pensato subito, per il suo intervento, a un regalo particolare per il movimento e per tutti gli appassionati: aprire le porte di una riunione tecnica con la sua squadra; fare entrare tutti noi al centro, nel cuore stesso del suo lavoro, insieme al suo staff e alle sue atlete, esattamente nel momento in cui Italia Softball avrebbe ripreso il suo cammino verso Tokyo.

“Ai primi di dicembre ci raduniamo a Roma” aveva detto il CT nella riunione per valutare l’argomento che avrebbe trattato alla CON6 “lì, come sempre, faremo lavoro sul campo, ma soprattutto avremo modo di riunirci, la sera, analizzare i video di vecchie partite, trattare aspetti tecnici di ognuna, progettare i prossimi mesi con grande, grande cura all’approccio mentale. Lì vorrei registrare il mio intervento. Non una conferenza, ma l’applicazione e la sintesi di tutto il lavoro che con queste ragazze abbiamo fatto negli ultimi quattro anni. Vorrei rendere tutto il movimento parte di questo cammino e mi sembra l’occasione migliore per farlo.”

Al di là del valore tecnico, l’offerta, subito accolta con entusiasmo da Fabio Borselli, Presidente CNT, per chi si occupa di comunicazione presentava un’opportunità irrinunciabile e subito abbiamo pensato al modo giusto di presentare un contenuto così prezioso, accogliendo chi vorrà entrare, al contempo usando la cautela di chi non vuole violare uno spazio così intimo.

La perdita di Enrico ha ovviamente anche portato tutti noi che siamo coinvolti nella realizzazione della Convention a riflettere sul da farsi.

Abbiamo deciso di ricominciare daccapo, di rivedere e riascoltare tutto il materiale raccolto, così come registrato in diretta, per capire se e come presentarlo nel modo più corretto.

Sotto i nostri occhi si è dipanato, in modo naturale, tutto Enrico, il suo lavoro, la sua passione, il suo metodo e il suo credo, raccontati con le sue parole in un flusso irrefrenabile e sincero come era lui.

Ascoltandolo, tutti i dubbi si sono fugati: davanti a noi abbiamo il ritratto perfetto di un uomo e del suo progetto e così com’è, con minimi interventi, lo condividiamo.

Ascoltate oggi, le sue frasi mettono ancora più in luce, se ce ne fosse bisogno, il valore del tecnico e della persona e, incredibilmente, ci aiutano a superare la mancanza, i momenti difficili, senza guardare indietro, “guardando soltanto avanti”.

Marco Landi