Aperta l'edizione numero XII della Umpire Convention

da Roma, Fabio Ferrini

All'hotel Capital Inn di Roma è stato il vicepresidente federale Totoni Sanna a fare gli onori di casa in apertura della XII Umpire Convention di fronte ad oltre 200 ufficiali di gara: “Porto il saluto del presidente federale e del consiglio e voglio fare i complimenti per la grande partecipazione che posso vedere, con oltre il 70% di presenza degli arbitri tesserati. Questo è il simbolo del grande lavoro fatto dal direttivo del CNA (Comitato Nazionale Arbitri, ndr) con il suo presidente Pierfranco Leone”. “La classe arbitrale è una parte fondamentale per le nostre discipline e questo appuntamento è importante per mettere a confronto le diverse esperienze e, come federazione, siamo qui per ascoltare e insieme vedere cosa e come possiamo migliorare in favore di questa classe”. Sanna ha poi fatto un rapido excursus dei relatori sia internazionali, sia “gli uomini di casa nostra” come il manager della Nazionale di baseball Marco Mazzieri, il capitano dell’Italia softball Eva Trevisan e il presidente del CNC Anna Maria Paini.

Prima di lasciare la scena ai lavori della Convention ha preso la parola il presidente del CNA Pierfranco Leone: “Ulteriori parole non servono e mi limito ad augurare a tutti buon lavoro. Voglio però ringraziare chi, in un periodo come questo, ha deciso di partecipare alla Convention dedicando tempo ed impegno economico, perché la Convention è un momento di unione e non solo tecnico e di immagine. Questa Convention è il primo appuntamento della stagione a cui seguiranno i vari corsi per passare poi al campo”.

L’inizio dei lavori è quindi toccato a Silvano Filippi, arbitro internazionale della Italian Baseball Legaue, che in seduta comune ha aperto con l’intervento su “I limiti del dialogo”. Punti fondamentali dell’intervento di Filippi la gestione delle fasi critiche durante la partita, le proteste di tecnici e giocatori ed il comportamento che devono tenere gli arbitri: “Il limite del dialogo è l’antisportività, la platealità. Situazioni in cui il linguaggio del corpo dei manager è composto non ci sono problemi, quello che non è ammesso è che si vada oltre con la gestualità o con l’atteggiamento complessivo e non è un insulto che determina l’espulsione, semmai è una aggravante”. La chiusura è chiara: “L’espulsione è un atto di salvaguardia del gioco e dello spettacolo e non di protagonismo dell’arbitro”.

Nella foto di copertina il vicepresidente federale Totoni Sanna durante l'apertura della Umpire Convention (Duck Foto Press)