02/07/2022 3 Minuti di lettura

A Kunovice risuona l’Inno di Mameli, Italia U22 campione

Le azzurre completano il cammino perfetto: 11 vittorie su 11 partite. Sconfitta in finale la Repubblica Ceca 3-2, l’Italia si conferma campione di categoria a quattro anni di distanza dalla vittoria di Trnava. È una vittoria straordinaria, che dà il terzo titolo dal 2008

Italia perfetta. Non ci sono altri aggettivi possibili per una squadra che è stata capace di iniziare e finire il cammino del Campionato Europeo Under 22 senza nemmeno uno stop. Dopo le dieci vittorie della fase eliminatoria, le azzurre allenate da Andrea Longagnani hanno ottenuto l’undicesima, quella più dolce, quella che ha scatenato la gioia per un titolo europeo che era sospirato fin dal primo momento del raduno che ha dimostrato la forza di un gruppo molto coeso e di grande valore, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punti di vista umano. È stata una affermazione, quella in finale contro la Repubblica Ceca 3-2, dopo essere andate sotto con un fuoricampo da un punto, ma più in generale quella nel torneo, che ha avuto il sapore della rivincita, dopo l’argento dell’Under 18 lo scorso a Praga. In più questa vittoria può rappresentare il salto di qualità per molte delle ragazze del gruppo, alcune delle quali, come Alexia Lacatena (già elemento della squadra delle Olimpiadi di Tokyo) hanno il piglio delle vincenti, non si abbattono mai, nemmeno se impallinate da una battuta avversaria, e sanno come dare la carica al resto della squadra. Una squadra di grande livello in tutti i suoi elementi, che ha nel capitano Elisa Princic un’altra sicura campionessa. Non a caso, dopo l’iniziale svantaggio, è stata lei a portare a casa i punti che hanno ribaltato la finale.

L’inizio di Alexia Lacatena (milgior lanciatore del torneo con una ERA di 0.91) in pedana è di straordinaria bellezza: K-K-K. Sembrerebbe un inizio di quelli da partita di testa, invece la Repubblica Ceca è una squadra diversa da quella affrontata nel secondo girone e alle prime battute azzurre, specialmente quelle di Elisa Princic e McKenzie Barbara (prima nelle classifiche di rendimento dei battitori per HR, 8, RBI 20, Valide, 17), risponde con una maggiore attenzione difensiva, che mantiene il punteggio sullo 0-0.
La stessa attenzione, anche causa dal vento che sposta un paio di palline, manca alla difesa azzurra al terzo inning quando, colpita anche alla spalla sinistra da una potente linea centrale, Lacatena riempie le basi concedendo due valide tra le quali si incastra un errore difensivo sul gioco corto delle ceke. La pitcher azzurra ne esce con una freddezza fuori dal comune, facendo battere due volate e con il quarto K della partita.

Le azzurre in attacco non riescono a mettere la medesima pressione sulla difesa delle padrone di casa, manca un po’ di potenza a un paio di battute di McKenzie Barbara e Elisa Princic e a quel punto è la Repubblica Ceca a passare in vantaggio al quarto inning, proprio con una battuta potente: un contatto lungo al centro di Eliska Slaninova, con Giulia Koutsoyanopoulos che tenta di lanciarsi oltre le barriere, abbattendole, ma non basta. È un fuoricampo che porta la Repubblica Ceca in vantaggio 1-0.

Anche nella parte bassa della quarta ripresa le azzurre provano a spingere lungo, partendo da Virginia Mambelli (migliore del torneo per media battuta con .682) e Barbara: entrambe preda degli esterni.

Al quinto per la difesa italiana ricomincia a lavorare alla grande ed è anche quella sicurezza, data sia da Alexia Lacatena, sia dalle 8 attorno a lei che fa sì che nell’attacco successivo l’Italia effettui il sorpasso, sulla spinta di un plus tecnico che sembra essere chiaro. Giulia Koutsoyanopoulos comincia con un bel singolo al centro, a scavalcare gli interni; Noemi Giacometti la fa avanzare con il più classico dei bunt di sacrificio; Anita Bartoli batte in diamante e una scellerata scelta del seconda base della Repubblica Ceca di tirare in terza per cercare di eliminare Koutsoyanopoulos fa sì che l’Italia si trovi con corridori agli angoli e un solo out. A quel punto entra in scena il capitano: Elisa Princic. Il catcher azzurro batte una valida a scavalcare gli interni, mettendo palla per terra davanti all’esterno sinistro: a quel punto Anita Bartoli (che nel frattempo era arrivata in seconda su indifferenza della difesa) è già alle spalle di Koutsoyanopoulos e entrano i punti del pareggio e del sorpasso. Cambio sulla pedana ceka: esce la partente Chaloupkova sale a rilevarla Zoulova. La mossa di Tomas Kuzy non basta, perché arriva anche il terzo punto, segnato dalla stessa Princic sul bel contatto al centro di Virginia Mambelli. L’Italia c’è e non molla più. Anche quando nella parte alta del sesto Slaninova batte un doppio a scavalcare Linda Rampoldi e porta a casa il 2-3.

Con tre out veloci nel proprio sesto attacco l’Italia sembra prepararsi all’ultima difesa, nella quale Lacatena concede la quinta valida della serata alle ceke, ma ormai tutto è apparecchiato per una splendida vittoria. Ancora più importante perché arrivata, a un anno di distanza dall’argento di Praga della Under 18, contro la stessa squadra, ma soprattutto in rimonta.

“È proprio vero – dice il capitano Elisa Princic alla fine – questa grandissima vittoria ha un gusto particolare perché è arrivata in casa loro, per di più in rimonta. Contro la Spagna, nell’ultima partita prima della finale, avevamo avuto l’unica del torneo andando sotto. Ci è stata molto utile per capire come imparare a soffrire e reagire. Sono senza parole, perché questa è una vittoria fantastica, di una squadra speciale”.

da Kunovice (Repubblica Ceca), Michele Gallerani

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Nella foto di copertina la squadra posa con il trofeo (Grega Valancic)