È cominciato il Softball Summer Challenge, primo torneo internazionale del 2020
24/08/2020 2 Minuti di lettura

È cominciato il Softball Summer Challenge, primo torneo internazionale del 2020

Sole e caldo, ma non troppo

Sole e caldo, ma non troppo. Un clima perfetto ha accompagnato la prima giornata del Softball Summer Challenge, andato in scena nella giornata di lunedì perlopiù a Bollate ma con un’ultima partita, Repubblica Ceca U15 contro Caronno, disputatasi proprio a Caronno Pertusella.

La quattro giorni di amichevoli organizzata dall’European Softball Federation in collaborazione con FIBS, WBSC Europe e Federazione Ceca nata con l’intento di riportare la normalità nel mondo del softball dopo la difficoltà condivisa da tutti negli ultimi mesi non poteva allora che iniziare con il gesto più normale, ma allo stesso tempo fortemente simbolico, di ogni prepartita: gli inni nazionali. Kde donov muj, inno ceco, ed il Canto degli Italiani hanno risuonato all’interno dell’impianto milanese come allegoria di una reale ripartenza che il mondo del softball ricerca con questo primo momento di incontro tra team di Paesi diversi. La voglia di tornare a giocare non può però certo essere un deterrente per il virus, e allora ecco che durante l’esecuzione degli inni l’atmosfera intorno era quella dell’ossimorica strana normalità che abbiamo imparato a vivere: mascherine, distanziamento fisico ed una stringente lista d’accesso che vietava a tutti i non addetti ai lavori di essere all’interno dell’impianto. Ma oltre a questo, finalmente, del softball internazionale.

Sono oltre 800 i chilometri che separano la Repubblica Ceca dall’Italia, un percorso fatto innumerevoli volte che avevamo ormai metabolizzato come normalità e che invece in questo 2020 si è dimostrato l’eccezione: non più tardi di 14 mesi fa la Nazionale Italiana ad Ostrava, al confine con la Polonia, conquistava il titolo europeo con record di fuoricampo annessi e si preparava a strappare il pass olimpico, trovando sulla sua strada anche la Repubblica Ceca. Chissà allora cos’è passato per la testa di chi, terminato l’allenamento sul campo 3 dell’impianto perché Bollate è attesa domani da una partita di campionato, è stata grande protagonista di quei successi azzurri quando, sedendosi sulle tribune, ha sentito qualche parola in ceco rivolta da un allenatore ad una sua giocatrice: era davvero troppo tempo che su quei campi tra i più importanti di tutta Europa non si sentiva una parola che non fosse di italiano, inglese o al massimo di spagnolo o un inno diverso dal nostro.

Sul campo poi parola, e palla, alle atlete: si è visto del vero softball e non solamente ritmi da amichevoli se non per i vari cambi che i manager hanno effettuato per poter visionare il maggior numero di giocatrici. Ha certamente pesato la differenza di categoria tra Under 15 ed Under 18 nei duelli incrociati, così come per le più giovani trovarsi di fronte un team ben rodato di A2 come il Monzesi New Bollate, ma quando sono scese in campo le rappresentative U18 di Italia e Repubblica Ceca per un doppio confronto si è visto del gioco di qualità: piatto diviso con una vittoria a testa e la promessa di ritrovarsi più avanti in altre competizioni.

 

da Bollate (MI), Nicolò Gatti