di Michele Gallerani
“Da tempo sognavo questo momento” racconta Pat Venditte contattato al telefono. “Ora è arrivato e cercherò di sfruttarlo al massimo. Sono molto felice”. Poche parole, come da prassi per i pro in questi casi, ma sufficienti a far capire quanto sia importante questo passo per il pitcher azzurro (per lui già due esperienze con la maglia della Nazionale di Marco Mazzieri: World Baseball Classic 2013 ed Europeo 2014).
Finalmente, dopo 7 anni di gavetta nelle Minors, dopo che era diventato free-agent, una volta scaduto il contratto con la franchigia dei New York Yankees, per il ventinovenne originario di Omaha, nel Nebraska. È arrivato il grande giorno: la promozione dal Triplo A, dove giocava nella Pacific Coast League, con la divisa dei Nashville Sounds, alla Major League e ora, con la divisa degli Oakland A’s.
Negli Stati Uniti c’è una definizione precise per parlare di Pat Venditte: switch-pitcher. È infatti l’unico lanciatore in attività a essere in grado di salire sul monte e lanciare con entrambe le braccia. Prima di lui vi fu un solo giocatore, nella storia della MLB, a esibirsi sia di destro, sia di sinistro: si tratta di Greg Harris che, nel 1995, giocò un solo inning con la casacca dei Montreal Expos. Prima di Harris: nessuno. Dopo Harris: nessuno, finora. Adesso Pat, che aveva iniziato la stagione con lo spring-training a Papago Field, nei pressi di Phoenix nemmeno all’interno del 40-men roster, ha questa grande opportunità. Per fargli spazio nel roster dei 25 gli A’s hanno retrocesso in Triplo A il lanciatore destro Dan Otero.
Venditte, durante le sue apparizioni con la Nazionale azzurra, raccontando gli episodi che hanno caratterizzato la sua carriera e parlando delle motivazioni che non lo avevano ancora portato a esordire in grande lega aveva sempre detto: “non mi preoccupa quando, sono certo che con il lavoro quel giorno arriverà. Non mi spaventa lavorare duro; non mi spaventa la lunga strada da fare; so che sarà molto difficile, ma io combatto per arrivare il più in alto possibile”.
Una cultura del lavoro che gli è stata insegnata dal padre, Pat Senior, che nel giardino di casa lo ha educato a lanciare da ambidestro.
Nella sua lunga carriera nelle leghe minori è famosa una scenetta del 2009, quando con la maglia degli Staten Island Yankees, in un derby con i Brooklyn Cyclones, affrontando uno switch-hitter, continuava a cambiare la mano del guanto e di conseguenza quella di lancio e, contestualmente, il battitore posizione nel box.
Da quel giorno il regolamento è cambiato. La regola 8.01 (f) delle norme del baseball professionistico americano dice: “Un lanciatore deve indicare chiaramente all'arbitro-capo, al battitore e agli eventuali corridori la mano con la quale ha intenzione di lanciare, indossando il guanto nell’altra quando tocca la pedana. Al lanciatore non è consentito a cambiare braccio di lancio fino a quando il battitore non sia eliminato, diventi corridore, l’inning finisca, il battitore venga sostituito da un pinch-hitter o il lanciatore subisca un infortunio. Nel caso in cui subisca un infortunio durante un turno di battuta, il lanciatore può cambiare braccio ma, a quel punto non potrà , per il resto della partita, tornare al braccio che si è infortunato. Al lanciatore non deve essere data la possibilità di effettuare lanci di riscaldamento tra un cambio di braccio e l’altro. Qualsiasi cambiamento di braccio deve essere indicato chiaramente all'arbitro-capo”.